Un cioccolatino e altre prospettive...

Questa quarantena forzata mi spinge a scrivere in modo ossessivo compulsivo. Il tempo è pessimo e i miei bronchi pompano ancora antibiotici... Di solito il virus influenzale non mi colpisce, ma stavolta ha trovato i miei anticorpi in sciopero.

Oggi sono un misto di sensazioni che spaziano tra noia, rabbia e consapevolezza e a tratti puro godimento.

Qualcuno mi ha scritto che la mia Isola è ancora lontana...(giusto una bottarella di incoraggiamento). Ma sto sorridendo mentre lo scrivo. Non ho mai pensato fosse vicina a dire il vero...sto tracciando ancora la rotta. E non è detto che una volta trovata, mi fermerò...oddio prima o poi dovrò fermarmi, ma ci penserà qualcun'altra per me e arriverà con la sua falce.
Ma fino ad allora cercare se stessi è un processo infinito fatto di scoperte continue...e guai se non fosse così, almeno per me.

Non sono una che appende il cappello io. Le mie pagine scorrono, non si fermano mai.

Per esempio ho capito di essere una persona scomoda, una che o si Ama o si Odia...beh c'è qualche rara eccezione che riesce ad amarmi e odiarmi allo stesso tempo.

Ieri parlando con il Monticiano via Skype mi si è aperto uno dei miei mondi. Un anziano giovin Signore che mi ha letto più di tante altre persone che mi circondono. E questo mi fa ben sperare per me e per tutti. Ci sono le perle rare eccome se ci sono...

Mi ha detto: Nicole tu ti aspetti molto dagli altri perché tendi a dare il massimo...lo fai anche con me. Ma poi se in cambio non ricevi la stessa dose di amore e considerazione vai in crisi e diventi una furia degli elementi....O ti chiudi o ti armi.
Sono rimasta un po' così anche perché non è la prima volta che Aldo mi stupisce. Sornione sornione legge attraverso lo schermo le anime di tutti noi e fa centro.

Ma io ho smesso momentaneamente di indossare le mie armi...lo evito. Ci sono battaglie che è meglio perdere in partenza.

Ed è con me che devo fare i conti invece. Non faccio parte della schiera ego riferita , io mi condanno e raramente mi assolvo. Se qualcuno sbaglia con me, significa che anche io ho sbagliato qualcosa fosse anche in buona fede. Devo crescere una buona volta...e smettere di proiettare miei desideri su gli altri. C'è un detto dalle mie parti che dice: Nessuno ti dirà di lavarti il viso per sembrare più bella. Ed è così...

Io ho il complesso di appartenenza...non sono mai riuscita fino ad ora ad accettare di aver perso chi amavo e parlo dei miei cari. E devo partire da questo se voglio uscirne. Nessuno potrà mai sostituirli, nessuno...e devo accettare di vivere senza di loro. Alle volte mi attacco alle persone per respirare la loro aria di famiglia. Alle volte mi sono legata a qualcuno per questo...vivere altre vite per non vivere la mia nuova condizione.

E ho finalmente compreso che è questo a deludermi o a ferirmi...Nessuno potrà essermi padre o fratello...ma solo amico o amica se mi va bene. La mia famiglia non esiste più...punto. Non sono la prima e non sarò l'ultima Dio buono!!!



Ma quello che non sopporto e non accetterò mai, è chi non guarda la propria trave negli occhi e viene a guardare la mia di pagliuzza o quella del suo prossimo. A scuola sono sempre informale con i miei alunni...Faccio capire che ci sono dei limiti e che non sono trattabili, ma poi mi siedo tra di loro, li sprono a parlare con me e tra di loro e li esorto a leggere leggere leggere di tutto. Questo per dire che amo il dialogo, farmi capire e capire, ma bisogna 'aprire' la mente...Per me è vitale.

E invece spesso mi scontro con muri anche in campo sentimentale...C'è gente che è come un libro da pag 1 a pag 100 (se va bene). Arrivati a 100 iniziano punto e a capo, ma cambiando soggetto. E se non lo cambiano, sei tu che te ne vai per usura...

E infine non sopporto chi crede di farti fessa...Sorridere, essere gentili, non significa essere dei deficienti. E' solo questione di educazione...mi hanno insegnato a dire Buongiorno e Buonasera e a non usare il Tu politico con tutti. E quindi prima di esplodere aspetto. Cerco di capire e offrire la possibilità di scusarsi.

Ma per alcuni chiedere scusa è impossibile è come se perdessero un pezzo della loro carne. E' un processo troppo elaborato per loro , dover ammettere di aver sbagliato è un sacrificio più grande della perdita della persona che hanno di fronte. Si accortacciono nelle loro convinzioni e usano la ruspa per demolirti.
Se trovano soggetti deboli li annientano.

Se trovano soggetti come me...gli va un po' male...perché è vero che ci rimango malissimo, ma è anche vero che dura lo spazio di un battito di ciglia. Sono forgiata ad altre intemperie ben più consistenti...per altre basta un cioccolatino e vado avanti. ( beh, non proprio quello della foto:) )