giovedì 24 febbraio 2011

Recidiva

Non ho nulla da scrivere in metafora o sottometafora stasera...
Ma vorrei solo dire una cosa...è vero che spesso mi giro a guardami indietro, ma non più come una volta. Il vero guaio è un altro piuttosto...Mi giro solo a ricordare le cose negative. Ecco...dovrei girarmi e cominciare a ricordare le cose piacevoli che tra l'altro sono tante.


Comincerò da domani...E se qualcuno potesse consigliarmi come smettere di fumare senza ingozzarmi di dolci gliene sarei grata.


Ho portato poco fa Ciccio fuori e sono caduta in un cespuglio come una polla. Io vorrei anche sapere perché cado così spesso...Sono maldestra, distratta o cosa? Sono caduta e e Ciccio mi è venuto subito in soccorso. Beh non mi sono fatta nulla a parte dover rifarmi una doccia verso l'una di notte.
E per poco non scivolavo in una spaccata degna della Fracci, pure nella doccia. Mia madre svegliata dal casino mi ha detto che farà fare un girello apposta per me. Cado da una vita...ho imparato a camminare a dieci mesi o poco più, ma è servito a poco. E cado in pubblico , da sola e trascino pure con me qualcuno nel tentativo di aggrapparmi. Ne ho già scritto qualcosa in passato.

Sono stonata di natura...

Quando cucino devo stare attenta alle tette o prendo fuoco...avendo un davanzale mi poggio e sto li col mestolo in mano, mentre arrostico pure il promontorio.
Metto il sale nel latte, invece dello zucchero...Se parlo in voice su Skype e affini invece di CIAO, dico Pronto!? E tutti a ridere...
Siccome mi ustiono spessissimo ho una soglia del dolore molto alta verso il fuoco o fonti di calore...Ho dormito con una boule di acqua calda nel letto e mi sono svegliata con le gambe ustionate. Non avvertivo il calore.
Ho avvertito però un dolore incommensurabile, quando scaldando la ceretta depilatoria, me la sono versata tutta sulla mano. Mi hanno tappato la bocca per impedirmi di allertare anche i palazzi circostanti. Ho visto davvero le stelle e tutto il firmamento. E anche se dicono di non farlo, ho tenuto la mano immersa nell'acqua gelata per ore...era l'unico modo per non farmi urlare.
Vi risparmio la seconda parte della tragedia: Una piccola operazione per togliermi la ceretta che copriva mano e dita. Ve la descrivo solo così: ORRORE!
E come chiusa...Credo di essere l'unica persona al mondo a farsi finire i semi di peperoncino nell'occhio...Anche in quel caso più che gridare ho ballato la samba.

P.S.
E sono pure recidiva...

lunedì 21 febbraio 2011

A te...

Cos'è la fiducia? Abbandono incondinzionato verso qualcuno...abbandono totale delle proprie difese.

E' una vita che non riesco più a provarla totalmente....

Non riesco ad affidarmi totalmente a qualcuno, fosse pure mia madre. Ho sempre paura di cadere...un salto nel vuoto senza paracadute.
Eppure dentro qualcosa mi urla ultimamente... intimamente.
E se mi perdessi molte sfumature per questo? E non sono le sfumature che poi danno un senso alle cose? Eppure rischio, rischio sempre. Ma finisco per dare un'immagine falsata di me, me ne sto rendendo conto ultimamente...perché trattengo dentro una bomba ad orologeria. E vorrei tanto aprirmi come una scatola di sardine. Invece mi apro a metà come faccio con la scatola e poi tutto l'olio mi cola intorno. E fateci caso, quando l'olio si allarga su una superficie, poi assorbirlo è un casino. Io sono come l'olio...Ma non solo io...

C'era una volta una bambola...
Era una una bambola particolarmente interessante....non era uguale a nessuna...viveva di vita propria. Non aveva bisogno di essere animata.
Era ambita, desiderata e ognuno la voleva per poterla esibire...Non era per la bellezza, tante altre bambole erano anche meglio di lei...La volevano, perché era sfuggente, indipendente e non creava mai problemi. La volevano perché trasmetteva vita e assorbine un po' da lei significava rigenerarsi...E allora si dava per scontato lei non avesse bisogno di nulla. Io la chiamavo bambola per via dei suoi occhi e dei suoi capelli ricci e ribelli.
Un giorno quasi per caso incontrò qualcuno che andò al di là dei suoi occhi e che comincio a parlarle. E lei all'improvviso cominciò a raccontarsi, non la smetteva più. Cominciò persino a ricordare cose che aveva sepolto da tempo...Era scioccata, non riusciva a fermarsi e a credere che qualcuno fosse li per lei....Lei anima, non bambola.
E insieme cominciarono a rigenerarsi di nuova linfa.
Avevano bisogno l'una dell'altro...e si compensavano a vicenda. Come due bimbi si prendevano per mano esplorando sensazioni mai provate prima.
Era sesso, era amore, era gioco, ma era soprattutto l'incastro perfetto tra due anime che si erano riconosciute.
Non riuscivano nemmeno a restare separati a lungo, si cercano smaniosi in preda ad una specie di delirio...era passione di amore puro. Ma lei frenava, aveva paura, paura cieca.
Da una parte spingeva , dall'altra frenava...
Avevano entrambi i lori personali casini da risolvere, eppure ogni giorno erano lì a giocare con la vita pregando che gli Dei invidiosi non si risvegliassero dalla loro apparente apatia.



Oh bambola cara...non fare come me...mordila la vita. Non capita tutti i giorni che l'amore ti trovi...vivitela se puoi...in qualsiasi modo ti si presenti. Qualsiasi cosa è meglio dell'oblio.
E se fosse un'illusione che ti fotte, cosa hai da perdere?
Non fare la macchia d'olio...
E' un consiglio...un consiglio che farò anche mio...sono stufa di scatole di sardine.

lunedì 14 febbraio 2011

E che ci sto pensando....

Domani...anzi già è domani è la festa degli innamorati...

Si, bello essere innamorati, lo sappiamo tutti...soprattutto se ricambiati. E chi non è innamorato o non è filato dall'oggetto del desiderio domani che farà? Si sentirà più sfigato o se ne fregherà altamente?

Non nego di aver festeggiato anche io in passato, soprattutto nell'adolescenza...poi via via sempre con meno enfasi...Ti accorgi crescendo che è inutile rendere speciale un giorno che di conseguenza emarginerà chi non può per diversi motivi sentirsi parte di una cammuriata ai fini commerciali. Ma siccome sada campà...sarà un giorno speciale per fiorai ( le rose costeranno cento volte tanto) , per ristoratori e gioiellerie e affini.

E' il giorno ideale per chi è in coppia e ci sta male per sentirsi più infelici...Scusate la negatività, forse giudico sulla mia passata pelle e non è giusto...Ma sento questo e lo scrivo.

Non credo ci debba essere un giorno particolare per sentirsi innamorati, ma non nascondo la mia contraddizione nell'affermare in tutta onestà, che se non mi sentivo fare poi gli auguri ci restavo male.

I condizionamenti hanno effetti drammatici anche su chi a freddo la pensa come me.

O forse chiamatela autodifesa o mettere le mani avanti a scanso di delusione, se chi ami non ti calcolerà di striscio fosse pure per distrazione, nel fatidico giorno. Giorno che dovrebbe vederci più innamorati del 'solito'...

E siccome un Damiani non fa mai schifo a nessuna, si finisce per chiudere un occhio sul problema del polytically correct.

Non che i Damiani si regalano come le mele di queste tempi...(non dico ciliegie che pure quelle costano un occhio).

Insomma le contraddizioni dell'amore...

Ad ogni modo abolirei questa festa, al pari dei Babbo Natale che si arrampicano con le scalette dai balconi...

Ma se non ci fosse più questa festa di cosa si parlerebbe poi? Le attività commerciali bestemmierebbero in aramaico, i poeti di passaggio non potrebbero più partorire poesie e i baci perugina non avrebbero più la loro ragione di essere.

E io forse sarei pure più confusa...no, non lo so.


Ad ogni modo Buon San Valentino a tutti, ma proprio tutti tutti e anzi soprattutto a chi l'amore lo sogna e a chi non ci crede più...E a chi come me crede che tutto sia possibile, anche cambiare idea all'ultimo minuto.


P.S.

Mi prenderò un po' di tempo di pausa...salvo ripensarci in qualsiasi momento. Ma ci sono...ci sono e vi leggo.







giovedì 10 febbraio 2011

La donna che andava di fretta

Andava di fretta , quando la vide seduta sui gradini della porta di casa....si chinò e le sollevò il viso rigato di lacrime....perché piangi le chiese...e lei rispose: Piango perché sono felice. E tu piangi quando sei felice? Piango perché sono disperatamente felice.
Non capisco...giuro che non ti comprendo alle volte, le rispose la donna che andava sempre di fretta.
Hai ragione non puoi capirmi, ma io sono felice anche se piango, perché ho scoperto l'altra metà della luna.
Te sei matta, giuro...Non esiste l'altra metà della luna, sono solo sogni, guarda che quando deciderai di svegliarti ci resterai male.
Fatti gli affari tuoi le rispose lei...Se sto sognando non voglio svegliarmi e non ho più voglia di scappare, mi sono sparata alle gambe da sola piuttosto che ricominciare a correre come fai te. Ho bisogno di sognare, lasciami stare...Vivi la tua vita e io vivrò la mia.
Tu hai bisogno anche di me e lo sai...io senza di te mi perdo e anche tu ti perderai senza me.
No, ti ho dato ascolto troppe volte e ora voglio rischiare, se mi vuoi bene almeno un po', aspettami o vieni via con me. Male che andrà ci fonderemo di nuovo insieme, ma vivere di riflesso ti aiuterà a ritornare a sognare almeno un po'.
Cos'è questa mania che ti è presa ora , perché mi parli così, sembra tu voglia liberarti di me...E tu sei completa solo con me.
No, sei tu che hai bisogno di me...non io...Io posso andare e venire , persino risorgere, tu no...tu hai bisogno sempre di certezze che poi puntualmente si sciolgono come neve al sole.
Io inseguo sogni, sogni anche reali, che al momento semplicemente vivo....e se non durano è solo perché è nell'ordine delle cose, ma intanto non perdo quello che la vita ha deciso di regalarmi. Se invece ti volti tu indietro che vedi...ammettilo che vedi il deserto dietro di te...Io invece ho seminato ricordi, momenti , baci e carezze che tu non hai mai avuto. Chi ti ha mai compresa? Nessuno...solo io...
Smettila mi stai facendo del male adesso...Non è stato sempre così...Si, invece e lo sai, e per starti vicina qualche treno l'ho perso anche io...e non voglio perderne più, perché non ho più molto tempo e lo sai anche tu. Siediti un attimo e ascolta il mare insieme a me....chiudi gli occhi e annusa l'aria...ma fallo davvero , perditi anche tu nella vita. E piangi che ti fa bene...
Ma io non sono felice come te...Imparerai che la felicità non esiste, la felicità è una condizione, e le condizioni alle volte e con un po' di fortuna le creiamo anche noi. Nessuno è felice , ma nessuno cerca di esserlo veramente...e basta poco sai.


La donna che andava di fretta iniziò a piangere non sapendo neanche perché, ma in cuor suo decise di darle ascolto e per la prima cominciò a guardare dove guardava lei....un puntino lontano lontano verso l'orizzonte.

lunedì 7 febbraio 2011

I fiori piegati dal vento

Viaggiava su un treno diretta a nord e guardava attraverso i vetri della sua cabina letto....Non riusciva a dormire. Il dondolio del treno non le conciliava per nulla il sonno. Per dormire aveva aveva bisogno di silenzio o rumori ovattati.
Stava seduta sulla brandina vestita, perché schifiltosa com'era sia mai avrebbe messo la sua pelle al contatto con lenzuole o copertine che avevano ospitato chissà chi prima di lei.
Aveva il viso imbronciato e stanco...Partire la inquietava sempre e di ritornare poi invece non ne voleva mai sapere.
Vedeva sfrecciare alberi, paesaggi sterili e vellutati...case di cemento, periferie e non...e si sentiva sola e piena. Difficile spiegare il suo essere doppio, solo i figli della luna come lei potevano comprenderla.
Vinta dai suoi stessi pensieri, decise di andare a fumare una sigaretta in corridoio, tanto dormivano tutti.
Dio mio il corridoio era peggio del loculo della cabina...si sentiva soffocare...la sua doppia era invece felice, felice di essere parte di un universo fatto di nulla e di tutto. Felice di avventurarsi ad esplorare la notte e poi il giorno che sarebbe arrivato.
Mentre fumava angustiata avverti la presenza di un uomo vicino a lei...e andò ancor più in panico. L'uomo quasi avesse letto nei suoi pensieri le disse con una bellissima voce di non preoccuparsi, non riusciva a prendere sonno come lei e preferiva piuttosto stare in corridoio. Lei lo guardo timidamente e sorrise...sorrise anche lui...E lei comincio a parlare prima con difficoltà e poi sempre meno impedita , quasi sussurrando con la sua voce un po' roca.
Da un discorso all'altro arrivarano alla soglia dei perché e dei se e delle rose non colte.
Perché non l'ho fatto, perché non l'ho detto e se ....se... Sembrava si conoscessero da sempre...era come se facessero l'amore senza nemmeno sfiorarsi.
Ma l'uomo che era più grande e aveva tanto vissuto le disse dolcemente che non si vive di perché e di se....Si vive chinandosi a raccogliere i fiori che nessuno 'coglie', quelli curvati dal vento o dalla vita.
Lo aveva imparato a sue spese...lui era stato uno di quelli che i fiori li aveva schiacciati incurante. E aveva smesso da tempo di chiedersi i perché....Le cose capitano, succedono nostro malgrado e non...Solo che col tempo aveva imparato a chinarsi e a stare attento a dove passava. Accorgendosi di essersi perso le sfumature più belle, i colori nascosti e il significato dei perché e dei se...Ma per lui voltarsi indietro significava solo non ripetere più gli stessi errori. Ma quello che era stato era stato ormai...Le accarezzò il viso reso rosso dall'eccessivo riscaldamento e le disse emozionato che era tenera , colorata, e bella. E che in passato l'avrebbe probabilmente recisa e poi gettata via...Ma ora no, ora l'avrebbe annusata e lasciata andare ad un destino più giusto per lei.
Lei lo ascoltava rapita...i suoi occhi nei suoi... Lui le prese la mano e la tenne stretta tra le sue e insieme si girarono a guardare l'alba e il mare della Liguria che sfrecciava attraverso i vetri. Avrebbero voluto che quel treno continuasse la sua corsa all'infinito...ma il giorno stava arrivando. E arrivò...
Avevano entrambi mete diverse e destini in parte segnati. Tutto e niente era successo.
Scesero da quel treno senza più girarsi...Lui triste ma contento di essersi fermato in tempo....Lei triste, ma in pace...si sentiva sempre così , quando la vita le ricordava che ci sono incontri che ti segnano per sempre , durassero anche solo un attimo.
La sua doppia invece sorrideva, lei lo sapeva da sempre che era così, per questo al contrario di lei viaggiava sempre leggera.



mercoledì 2 febbraio 2011

Ti prenderei a morsi ( continuazione della trilogia ti amo a prescindere)

Credo che alcune persone ancora non abbiano compreso il mio pensiero fino in fondo...Io non penso assolutamente che l'amore possa essere telecomandato...L'amore è il sentimento più irrazionale che ci sia e non escludo di poter soffrire ancora per amore o amare senza averne nulla in cambio. Sono una che prende a morsi la vita (e potendo prenderei a morsi anche il soggetto del mio desiderio e amore)...quindi dire a me che questo è un sentimento che sfugge ad ogni controllo è davvero inutile....Inutile perché lo so benissimo.
Ho amato, lasciato, sono stata lasciata e tradita anche...tra corse, fughe e nosense vari. Dico solo che c'è un limite. Posso anche pensarti se ti ho amato o ti amo ancora, ma non potrei sopportare di starti al fianco o rovinarmi la vita per sempre per inseguire chimere o solo per rendere più forte il mio 'teatrino' personale. Dai ammettiamolo alle volte i nostri personali errori o dolori ci nutrono quasi...Alle volte la sofferenza può diventare una droga irrinunciabile.
P.S.
E' un discorso che trovo molto interessante e sia chiaro che personalmente rispetto le opinioni di ognuno.

martedì 1 febbraio 2011

Ti amo a prescindere...

Posso voler bene a prescindere, ma non amare in eterno a prescindere è questa la sostanziale differenza....Certo il cuore vive di vita propria, non lo posso sintonizzare sulle frequenze che voglio io, ma perseverare nell'amare chi mi fa soffrire lo trovo masochistico , invalidante e inutile. Ho sofferto per amore come tutti, ma col tempo ho imparato a scappare prima che la cosa diventasse devastante.
Ho imparato forse a volermi più bene? Non lo so francamente, ma so che da un uomo voglio una sana presenza e rispetto. Tutto il resto è trattabile.
Chiedo la luna? Se la luna ha un prezzo, si...chiedo la luna.
Stare insieme a qualcuno e sentirsi soli o incompresi lo trovo terribile. Preferisco mille volte la solitudine , piuttosto che un uomo che non mi vede, non mi 'sente'.
L'amore non porta sofferenza e se la porta deve essere un gioco che ti dà comunque piacere...Ma se sono più i giorni che passi a tormentarti e a stare male, allora c'è qualcosa che proprio non va.
Di sicuro chi mi conosce sa benissimo io non sia una donna algida...anzi sono piuttosto passionale anche nei modi, ciò non toglie che il mio lato passionale in amore vada nutrito.
Se non mi nutri io muoio...E morendo io , muore anche l'amore.
Perseverare nel farsi del male è ossessione, la ricerca di compensazione ai propri vuoti, costi quel che costi. Nessuno può garantirci il risultato di un incontro o la durata, nessuno può ipotecare in campo sentimentale, potrei buscarle in qualsiasi momento o farle buscare, chi può saperlo...Ma di una cosa sola sono certa e l'ho scritto più volte...L'amore si nutre solo di amore...SE ci si fa del male o si fà del male alla persona che ci sta vicino i problemi sono molto più a monte. L'amore passionale è una febbre che ti esalta, ma ti consuma anche...se le basi sono solide si trasforma col tempo in altro', altrimenti va a fare numero lì dove giacciono tutti gli amori finiti.

dove giacciono gli amori finiti
Nel sogno sono entrata in un luogo magico :
il posto dove giacciono gli amori finiti.
Se ne stanno tutti là,
uno vicino all’altro.
Tutti diversi e tutti uguali,
alcuni ormai deboli e sbiaditi,
pieni di acciacchi,
altri, ancora colorati ma senza luce,
certi continuano a lamentarsi e si agitano,
molti dormono sereni e tengono stretti i ricordi più belli,
alcuni si danno la mano anche se sono distanti,
certuni proseguono uno accanto all’altro senza però toccarsi più,
parecchi si curano da soli le ferite.
Ci sono odori forti
di passioni consumate,
di emozioni tenute al chiuso e mai sprigionate;
odo parole sussurrate,
echeggiano le frasi senza senso degli amanti,
la musica delle loro canzoni,
i pianti disperati,
le sofferenze trasudate
Cammino intorno a questi cuori sgualciti,
a queste anime ancora trepidanti,
ai ricordi incelofanati,
alle immagini che si confondono e si sparpagliano,
ai baci che volano via,
alle carezze custodite in una dolce malinconia.
Ogni anonimo amante,
ogni storia semplice,
ogni battito di cuore
fa muovere il mondo
e crea la storia.
(autore Simona Bertocchi)

Questo post è la risposta ai quanti mi hanno commentata nel precedente post.