sabato 13 febbraio 2010

Aspettando il rosso, l'arancio , il verde e... tanto giallo.


Per la prima volta da quando scrivo questo diario non so da dove cominciare...l'Anonima mi ha fatto riflettere, ma non come potrebbe pensare lei.

I suoi giudizi lasciano il tempo che trovano. Ma ho compreso che se racconto di me è giusto che almeno qualcosa si capisca e non solo si intuisca spesso sbagliando....e poi ne sento la necessità, ho bisogno che i miei occhi leggano con distacco quello che scrivo. Ho detto ad un amico che questo blog è per me anche una specie di testamento. Verba volant et scripta manent...voglio rimanga una traccia di me comunque vada la mia vita.

Non so da dove cominciare perché è facile anche non volendo cadere nella trappola del facile sentimentalismo o peggio ancora, pietismo. La mia vita è stata a colori. Ma nei colori si trovano sia il nero che il grigio e diciamo che negli ultimi tre anni questi colori hanno dominato la scena della mia vita.

Circa tre anni fa le condizioni di salute di mio padre peggiorarono...E mi trovai in un vortice più grande di me. Da una parte mio padre, mia madre e dall'altra la persona che avevo al mio fianco. Divenni una pallina da ping pong...qualunque cosa facessi risultava sbagliata. Non sapevo chi accontentare prima. Mia madre si beccò anche una depressione che la rese invasiva e ingestibile. Chi mi stava accanto reclamava il suo diritto ad essere in prima fila. E poi c'erano gli ''altri'', quelli che davano giudizi, senza sporcarsi le mani o smuovere il culo. Per alcuni, avrei dovuto abbandonare al proprio destino i miei genitori, per altri dovevo tralasciare momentaneamente il mio ex. Ho cercato di non scontentare nessuno, col risultato di deludere tutti. La mia vita era un continuo di telefonate ossessive da parte di mia madre. Di richieste culinarie e attenzioni quando ero stanca da parte del mio ex per saggiare il suo potere tra lui e mia madre. Mia madre era come invasata e non si accorgeva di arrecarmi danni, lui reso cieco dalla gelosia. Mia suocera che intanto se lo lavorava ai fianchi...I litigi con i parenti, che mettevano bocca solo per setenziare. Un inferno che non rende col racconto.

Un giorno mentre correvo in ospedale da mio padre , ricoverato d'urgenza mi sentii male in macchina. Cominciai a sudare, dolori al petto e senso di strangolamento. Fermai la macchina e chiamai lui...Ho creduto di morire, pensai di avere un infarto in corso. Fu l'inizio invece di attacchi di panico incontrollato. Per sei mesi vissi con la paura di fare un passo, di sentirmi mancare l'aria. Lui mi portò da una psicanalista che mi fu molto da aiuto. E con forza di volontà ne uscii...ma intanto avevo trascurato mio padre sempre più grave. Nel frattempo si ammalò anche il mio ex e mi dedicai anima e corpo a lui. Per fortuna si riprese senza strascichi ,ma ero in una spirale...Ero diventata un 'infermiera a tempo pieno, ma mal 'ripagata'.

Avevo sensi di colpa continui...pressioni continue da parenti che mi dicevano di fare poco o per i miei o per lui... in un crescendo assurdo. Nessun aiuto solo senso di inadeguetezza. E occhi assenti intorno a me.
Divenni aggressiva, rabbiosa...come un animale braccato...
Ogni mia richiesta di aiuto cadeva nel vuoto...

Poi mio padre morì...e quel giorno una parte di me morì con lui. Ma allo stesso tempo presi coscienza che la mia vita non andava e mi ribellai. E mi distaccai da tutto e tutti...ma cercando con tutta me stessa di scuotere chi mi stava vicino. Chi mi stava vicino invece di tendermi la mano...mi teneva buona con promesse , mentre si guardava intorno. E pensare che mi facevo scrupoli e non trovavo il coraggio di fare le valigie per non dare un dolore.

Ero un giocattolo ormai rotto. Infatti proprio ieri me lo sono di nuovo sentita rinfacciare. Ero stata perfetta per dieci anni, ma durante i due anni bui , non avevo più dato il massimo e non andavo più bene. Parole sue.

Morale della favola....Mia madre è guarita, lui è guarito, dimagrito e libero, mio padre si è liberato...ed io? Io sto imparando che prima di chiunque vengo IO...che farsi un mazzo così , perdendo di vista la propria vita non è giusto. E' un delitto verso se stessi. La vita è piena di vampiri pronti a succhiarti l'anima, e tante volte dietro quella maschera trovi le persone alle quali vuoi più bene. Tante volte ti fanno anche male inconsapevolmente, ma te lo fanno.

L'Anonima mi ha scritto che a sbagliare si è spesso in due...Ma è vero solo in parte...io credo invece che a sbagliare ci sia sempre qualcuno verso se stesso, come ho fatto io. Un bel calcio in culo senza pietà, avrebbe risolto molte cose.

Ora frequento solo chi mi fa stare bene, non voglio più vampiri attorno...Ho il rigetto verso le persone che sentenziano, che parlano giusto per dare aria alla bocca, ma non ci sono mai all'occorrenza.

E non cedo più ai ricatti morali e ai facili pietismi di chicchessia. Sono ritornata mite, ma decisa a fare la mia vita, non quella che gli altri voglio cucirmi addosso. Accetto consigli e pareri...non più giudizi. Io sola conosco la mia vita e qui posso raccontarla solo in parte.

E da quando mi circondo anche nel reale di anime a me affini , sto meglio...non ho risolto tutti i miei problemi, ci vuole tempo...ma sto ritrovando il mio animo combattivo e la voglia di riscatto personale...Ci sono ancora giornate velate di malinconia, ma ci sono anche giorni in cui riesco a ridere di gusto...Niente avviene per caso... ma ora per 'caso' vorrei solo un po' di pace...ed essere come un tempo quella con gli occhicheridono.

Anche il fatto di scrivere quasi liberamente quello che per troppo tempo ho trattenuto è un passo verso la libertà. A chi tutto questo non piace, può chiudersi la porta alle spalle, ma delicatamente.













23 commenti:

  1. Finalmente!

    E' vero che e' come liberarsi dopo una sbronza?

    Potrei dirti tante cose, ma sembrerebbero tutte banali e di sicuro "deboli" di fronte alla tua voglia di ricominciare. Preferisco che, invece, tu senta dentro "altro" che intendo trasmetterti. So che lo senti... :-)

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  2. MAI METTERE DA PARTE NOI STESSI.
    UNA COSA HO IMPARATO: SE NON PENSIAMO NOI ALLA NOSTRA PERSONA NESSUNO LO FARA'.
    LIEVEMENTE. Bohémien

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  3. Si legge molta sincerità, molta umanità, molta risolutezza in queste parole.
    Uscirai presto da questa situazione e ancora piena di gioia di vivere.
    Ancora una volta dei versi di Tagore:

    La stella del mattino
    scrive sorridente
    l'arrivo della luce
    nell'ultima pagina della notte.
    Ciao

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  4. Ora, ne sono certo, ti sentirai meglio.
    Se dovesse servire io ci sono.

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  5. se parlassi di 'sano, consapevole distacco' pur lottando contro i flutti... mi daresti del cinico insensibile! quindi non lo dico......

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  6. Questo tuo scritto mi ha colpita molto.

    sii sempre te stessa, meglio tardi che mai...

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  7. Secondo me l'anonimo non ti conosce.

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  8. tieniti stretta i tuoi valori..

    http://www.youtube.com/watch?v=O5S8aLde15Y

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  9. Carissima come stai? E' da tempo che non visito il tuo blog. Ti trovo cambiata e se guardo la foto che hai postato, associo la stessa al tuo stato evolutivo di donna, oserei dire - uno stato in evaporazione, nel senso che sati vivendo un momento di rimozione del passato sia riferito al dolore per il papà, e soprattutto sul recente(separazione).
    Certo ne hai passate tante e toste anche, ma l'immagine che ne traggo, leggendo gli ultimi post, mi convince ad immaginarti in movimento.
    Quello che ora deve contare é che tu possa guardare alla tua vita in modo esistenziale, senza ritorni al passato. Basta fare la crocerossina o caricarsi delle manchevolezze altrui.
    E' importante chiudere questi periodi di sofferenza, dovranno essere e restare solo ricordi e null'altro. Riprendere in mano la propria esistenza sarà fondamentale; concretizzare strategicamente ciò che desideri ottenere da chi ti staintorno.
    Sia il tempo galantuom a restituirti ciò che hai dato agli altri.
    Non mi resta che augurarti di appagare ogni tua aspettativa per i giorni a venire, ti abbraccio.

    taoista

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  10. Ho letto con dolore e attenzione il tuo sfogo amaro e giusto. Non mi dilungo perché ripeterei quello che tu hai detto. Hai ragione, la vita non è stata facile e ti ha chiesto un conto salato, tra l'altro non so quanti anni hai, perché anche questo ha una valenza forte. Comunque fai bene a camminare sulla tua strada e che sia solo la tua, certo sarà ancora attraversata da tante persone, più o meno buone, più o meno generose. Sta a te darle il posto al tuo fianco, mai prima, mai dopo, lascia solo che ti accompagnino per un tratto e che godano della tua stessa prospettiva, senza invasioni e illusioni. Ma sorridi ancora alla vita. Ti farà bene.
    un abbraccio.

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  11. non passavo di qui da un po'.... oh, quanto ho letto!!!
    ciao!!!

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  12. Comprendo...ogni anticamera...di ogni singola parola.
    L'unica cosa che sento di dirti è....
    Non cambiare mai...se è il caso....prova a cambiare ciò che si può cambiare attorno a te....ma tu resta sempre il punto fermo, fare il contrario corrisponde a tradirsi ed a smarrirsi.
    E per quello che di te ho sempre percepito, condiviso e sostenuto, non posso che suggerirti questo.
    Le esperienze di vita vera, vissuta, macinata, come quelle che hai raccontato qui, hanno dinamiche personalissime che lasciano segni indelebili in noi...
    Fanno parte del cammino, del bagaglio e del fardello che anche se pare assurdo pensarlo, fanno di noi, persone migliori...ed a parlare è sempre il senno di poi...e questo tuo post.
    Ancora un abbraccio.

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  13. Vorrei parlarti da amica, ma non è facile perchè certe cose ci si raccontano bene quando ci si guarda negli occhi, qui a volte mi sembra
    che le parole abbiano un peso insignificante, parole, parole, tutti sanno di tutto e di tutti ma tutti leggono veloce, e alla fine nessuno sà un bel proprio niente...
    Il tuo post mi riporta un pò a quello che è stato e che a momenti lo è ancora per me. Tu conosci un pò la mia storia, anch'io come te ho dovuto per motivi pittosto gravi della mia famigli di origine mettere ME in disparte in toto e occuparmi di persone che tra l'altro mi avevano già fatto del male gratuitamente in precedenza. MI sono più volte ritrovata davanti a un bivio, scegliere Me o gli altri e alla fine ho sempre scelto gli altri. Questo di sicuro ha portato a me, a mio marito e anche un pò a mia figlia a dei periodi destabilizzanti in assoluto.
    Ancora oggi raccologo i cocci di me stessa e sono certa che non è finita qui, tra un pò di sicuro, non sò quando, arriverà un altro uragano che cercherà di abbattermi di nuovo, tanto lo sò oramai come funziona.
    Ne ho avute di occasioni di poter iniziare a pensare a me stessa credimi, come quella volta che mio padre mi mandò a dirmi che potevo rifarmi una vita anche senza di loro, che se per me era tutto troppo più grande si sarebbe messo in disparte e avrebbe capito, lui con mia madre e tutti i problemi di sempre. Potevo ricominciare allora, 18 anni fà, disconoscere la mia famiglia, abbandonarla a se stessa, colpevole di avermi messa al mondo per assistere gratuitamente alle loro incompetenze e ai loro problemi di salute piuttosto gravi di cui io non c'entravo assolutamente niente.
    Nonostante tutto questo mi sono ritrovata di recente a dover scegliere di nuovo se continuare per la mia strada o tendere una mano o addirittura tutta me stessa in aiuto di chi non se lo meritava nemmeno.
    Tutte le volte che mi trovavo ad un bivio pensavo a cosa sarei andata incontro in un modo o in un altro.
    Da una parte la solita tranquilla routine quotidiana, lavoro-casa-figli...ma poi con una sensazione di vuoto dentro da non credere.
    Dall'altra, una gestione del quotidiano da non sapere come affrontare, tanta paura e sgomento ma con la sensazione di fare un qualcosa che abbia un senso, qualcosa che costruisca e non che demolisca.
    La posta in gioco sempre alta, l'equilibrio a volte è andato, poi è ritornato, poi è ritornato via... ma mai è successo che mi sono tirata in dietro.
    Un dottore una volta si meravigliò,"tanti al posto suo", mi disse "non sarebbero come lei qui a parlare su quella sedia stasera".
    Capisco bene le tue parole, sò bene cosa significa quel senso di impotenza che ti blocca il respiro...
    E mi domando allora cosa si deve fare, si dovrebbe pensare a noi stessi in questi casi, allontanare la mela marcia per paura di essere guastati anche noi. Ma quando vedi la disperazione negli occhi degli altri come fai a fregartene, come fai a fare finta di niente, come fai a vivere bene, come fai quando la sera sei a sedere sul tuo divano e cerchi di credere che tutto và bene.
    Come si fà a nascondere il male, quando il male fà parte della nostra vita, inutile chiudere gli occhi e fare finta di niente, lui è lì fa parte di noi, oggi a te domani a me...è così..

    ----segue----

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  14. ---seconda parte----

    No, non può essere così la vita, non si può giocare a fare come gli struzzi mettendo la testa sotto terra ogni qualvolta un problema si presenta e disturba la nostra privacy.

    Quello che ti volevo dire dopo tutto questo discorso è che hai fatto bene ad occuparti di tuo padre, di tua madre e poi alla fine di tuo marito, è quello che dovevi fare.

    Il problema semmai si è presentato dopo, quando non hai trovato nessuno ad aspettarti al capolinea. Hai smesso di essere la femme-fatale e così chi ti stava accanto invece di capire che la vita di coppia è anche affrontare il dolore degli eventi, si è distratto e si è guardato intorno. Invece di capire il tuo stato d'animo si è chiuso nel suo egoismo, magari ti ha fatto anche muro, scaricando su di te le colpe di questo e di quello...

    Non hai sbagliato tu Serena, è il mondo che và a rovescio, siamo tutti pieni di aspettative, idealizziamo una vita senza intoppi fatta di cose belle, senza intoppi ma non è così per la maggior parte delle persone.
    La maturità delle persone è quella che fà la differenza, la voglia di andare avanti sapendo che dopo ogni salita c'è anche una discesa, basta saper aspettare e cogliere poi il momento.

    Io non mi sento di chiudere la porta a chi ne ha bisogno, certo, cerco sempre di tutelare il mio equilibrio psicofisico,lo devo anche a
    chi mi sta accanto ma non posso vivere il resto della mia vita a pensare a quello che potevo fare e che non ho fatto.
    C'è chi riesce a viverci lo stesso, ma credimi non lo invidio.

    I momenti di rabbia ci sono stati, ci sono ancora e forse ci saranno anche nel futuro...ma credo di aver capito che la strada giusta non è quella di chiudersi come un riccio anche se mi verrebbe d'istinto.
    Col tempo ho imparato anche a perdonare, chi lo avrebbe mai detto, il dolore, la sofferenza per lo meno a qualcosa sono serviti.

    Niente viene per niente, se ci pensi bene, tutto quello che è successo ti è servito per arrivare all'essenza delle cose, adesso tutto è più chiaro, conosci meglio te stessa e i tuoi limiti, vuoi stare con i tuoi simili.

    Però non dimenticarti di sorridere alla vita, stare in guardia sì...ma non è tutto così da buttare via, sta a noi capire chi abbiamo davanti ed eventualmente decidere se fare un pezzo di strada insieme oppure no...

    Un abbraccio
    Pimpinella - Tracce indelebili

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  15. La vita è già difficile, piena di angoli bui, strade in salita e vicoli ciechi. Non bisognerebbe mai caricarsi anche dei fardelli altrui durante questo cammino, ma condividerne casomai il peso... così... un pò per ciascuno.
    La strada è la tua. E' un percorso "in solitaria". Lasciati accompagnare da chi ti sostiene senza chiedere nulla in cambio, da chi ti sta accando facendoti luce perchè ne hai bisogno e da chi sorride al tuo passaggio solo perchè sei Tu e sei "unica". A questo devi sorreggerti: al tuo esistere.

    Un abbraccio
    Johakim

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  16. Quando stai per fare qualcosa, quando stai per decidere qualcosa ecc...SOPATTUTTO FALLA!

    Così non avrai ascoltato che te stessa.
    Ciao Nicole.

    eros...quello dietro l'angolo.

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  17. Ciao, è la prima volta che passo da te. Tornerò, ovviamente. Ho letto questo post e subito dopo quello del primo febbraio, mi son domandata dov'eri. Strano, inusuale, trovare qualcuno che si esprime nel mio stesso modo e scrive ciò che per lungo tempo -nel vecchio blog- ho sostenuto anch'io. Sei stata una piacevolissima sorpresa. Buona giornata Nicole. :-)Daria.

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  18. Nicole
    La vita non risparmia nessuno dalla sofferenza e dolore.
    E 'doloroso, ma non c'è altro modo per crescere, ad evolvere.
    Si può immaginare un essere umano che non passa attraverso di questo processo. Che tipo di essere
    umana è questa persona?
    Anche se è difficile percerber il grado della nostra evoluzione, vi garantisco:
    La Nicole è in continua evoluzione ed è un evoluzione del solido e ben costruito.
    Congratulazioni
    Buon inicizio di settimana
    Bacio
    Paulo
    PS_ visitare il mio post di questa settimana.

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  19. La vita a volte ci propone situazioni che ci spiazzano e ci mettono davanti a scelte che sono difficilissime da prendere.
    un padre che si ammala gravemente, una madre che seppur in maniera minore, si ammala anch'essa, un marito che comprende fino a un certo punto, oppure non comprende proprio...E la personalità propria sprofonda in un abisso, perché la precedenza ora è di altri...Ci si trova fra incudine e martello, e il martello non si risparmia batte, batte, fin quando si diventa sottili.
    Quando tutto finisce, nel ben o nel male, cosa rimane di noi stessi?
    Quasi niente, siamo burro spalmato su troppo pane...E riprendere sé stessi è difficile, specie se per molto tempo ci siamo messi in secondo piano.
    Ma un ruolo determinante lo gioca il carattere. C'è chi ha un carattere forte, e sebbene per un periodo è stato sopito, apena gli se ne dà l'occasione, esso riprende il comando, e la persona riprende vita e vigore..A volte lentamente, a volte rapidamente, ma l'importante è che si torni padroni di sé stessi.
    Poi c'è chi per carattere, non riesce nemmeno dopo che le situazioni si sono risolte, a riprendere in mano la propria vita, e continua nonostante tutto, a mettere in primo piano gli altri...
    Io so che tu sei una donna forte, so che la tua vita ti appartiene, e so che te la stai riprendendo.
    Credo che il cammino che hai intrapreso, non è affatto facile, ma so anche che ne uscirai vincitrice, perché non può non essere così.
    Io sto lavorando su di me, anche se faccio parte di quella categoria che mette sempre davanti gli altri, e io...io prima o poi verrò..
    Sei forte, Nicole, e piano piano vincerai tutte le tue battaglie, so che sarà così...

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  20. SONDAGGIO:
    Raduno blogger a Firenze in maggio, sei disponibile?
    L'invito è esteso anche ai tuoi amici qui sul blog. Grazie.

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  21. SONO STATA NOMINATA!:-) i tuoi come i miei di occhi, ridono e rideranno alla faccia di tutti quelli che se ne approfittano della nostra generosità!
    ti voglio bene
    Viv

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  22. Oggi esisto pure io...sottoscrivo appieno...come anche circondarmi di persone affini che mi fanno stare bene...penso che scrivere sia terapeutico...soprattutto quando per anni si è sopravvissuti, senza viversi...troppi anni di "repressione" col senso di responsabilità affettiva...
    PS: non ti nego che leggendoti mi sono scese le lacrime...un abbraccio

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