lunedì 22 febbraio 2010

Chiedimi se sono felice...


Chiedimi se sono felice...è la frase ricorrente ed anche un 'vecchio' film di di Aldo , Giovanni e Giacomo.

C'è stato un periodo nella mia vita, che usavo questa frase per tormentare due o tre persone...mi divertiva, ma era anche uno dei miei 'subdoli' tentativi per dire o non dire che alle volte stavo a caxxi.

In realtà non stavo ancora malissimo, c'erano momenti belli e meno belli come per tutti del resto, ma cominciavo a pormi delle domande e di fondo percepivo che qualcosa non andava come avrebbe dovuto.



Qualche giorno fa, l'ho riformulata ad un 'amica...le ho detto: 'Chiedimi se sono felice''...e lei ridendo: Sei felice? No, certo che no...ma l'ho detto ridendo. In effetti non ero molto convinta del mio No. A ben vedere le cose, era molto più brutto non dare un volto alla mia inquietudine di fondo. Ora so cos'era e conoscere il nemico è sempre meglio. L'altro giorno ho scritto in un blog, che a me fanno più paura le 'Bestie' e le puttane infrattate...quelle persone silenti e invisibili, che come il cancro ti piombano addosso quando meno te lo aspetti. Sono quelle persone che usano le maschere per ogni occasione...Sembrano pecorelle smarrite , bisognose di cure e di aiuto. E 'tu' ci caschi in pieno...un po' perché è la tua natura, un po' per sentirti potente.



Io sono una persona molto passionale in tutte le mie manifestazioni...Ma non amo le sceneggiate o le vendette da quattro soldi, ma mentirei se dicessi che mi lascia indifferente veder pagare ad ognuno il suo giusto prezzo...so incassare bene su determinate situazioni. Tanto che chi non mi conosce bene, pensa io abbia un buon autocontrollo sulle cose importanti. In realtà non è così, ho solo i miei tempi...mi prendo tempo per capire...nelle cose importanti della mia vita, non mi lascio andare al primo colpo di vento. Rimango sospesa come una funambola sul filo del rasoio.

Ma arriva sempre il momento in cui mi alzo una mattina e comincio a pianificare ed è lì che avviene la metamorfosi...non sono più passionale, non strepito e smetto di parlare inutilmente...capisco che non serve è fiato sprecato con determinate persone...ma sono tranquilla, li avevo avvisati . Ora è tempo di raccolta...

Divento cinica e guardo solo i cazzi miei...Ho incassato e metabolizzato a lungo. La migliore vendetta è affacciarsi alla 'finestra' e stare a guardare...non c'è bisogno di raccoglierle certe mele. Cadranno da sole ad una ad una...

Sono una 'vedova' allegra. E' finita la mia Quaresima.
Chiedimi se sono felice...



P.S.

Questo post è a largo spettro come per alcuni antibiotici...e' riferito a più cose e a più situazioni e persone.

Ogni riferimento è puramente voluto.











13 commenti:

  1. Chiedimi se sono felice.eheheheheh,certo che ne hai di fantasia.Con te credo,non ci si annoi mai.Single?Interessante!:)Scherzi a parte,sedersi sulla riva del fiume e aspettare è molto piacevole.
    Max

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  2. "Un uomo che medita la vendetta, mantiene le sue ferite sempre sanguinanti" diceva Francis Bacon;
    allora forse è meglio che le ferite si rimarginino e concordo con Max: Meglio sedersi sulla riva del fiume e, aggiungo, godere la quiete della natura in tutta pace, poi arriverà anche il momento che vedrai passare il nemico, ma forse allora sarà qualcosa di estraneo che non ti toccherà più.

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  3. Bisognerebba non arrivare mai alla formulazione di una frase così "chiedimi se sono felice"... bisognerebbe avere l'accortezza e la sensibilità di capirlo e basta ed agire di conseguenza. Non sono utopie...a volte si incontrano anche persone che non hanno bisogno di chiedere, lo sanno istintivamente, malgrado le tue maschere.

    Credo anche che la maggior soddisfazione non sia nell'aspettare che le mele cadano da sole, ma nel dimenticare di quelle mele avvelenate ed avere nella propria mano una primizia dolce, succosa, rigenerante, un nuovo frutto.
    :o)

    Buon cammino Nicole!

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  4. Brava Nicole, un'atteggiamento di sfida è sempre vincente.
    Continua così!

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  5. Un mio amico era solito definirsi cosi':

    'Sono il miglior amico dei miei amici, sia che lo sappiano o meno, e sono il peggior nemico dei miei nemici, sia che lo sappiano ... o che non lo sappiano ancora'.

    Per me tengo solo la prima parte - non ho nemici, solo gente che non esiste piu' - ma non manco di ammirare chi aderisce in toto a quella definizione.

    Ciao :)

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  6. FELICITA'!!!
    è un bicchiere di vino / con un panino...

    B A N G ! ! ! B A N G ! ! ! soff... soff... sulla canna della pistola fumante... (e non fraintendiamo sulla canna, che io non fumo!)

    Hai notato che siamo stuprati da queste canzoni agghiaccianti che nonostante il ribrezzo repulsivo ci rimangono incollate ai neuroni (pochi nel mio caso) e ci perseguitano per tutta la vita????

    Un bacione!

    P.S. ah, dimenticavo, scusa l'OT! ;)

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  7. @x tutti
    la vendetta se è perpretata ai danni di terze persone innocenti e' qualcosa di schifoso, ma sfido chiunque a non provare un sottile 'piacere' se chi ti ha fatto del male, prova sulla sua pelle la stessa cosa.

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  8. La medicina tradizionale usa classificare alcuni mali del corpo come mali incurabili.
    Al contrario la medicina cinese non prescinde mai dalla malattia dell'anima. e quando il corpo e l'anima non sono allineati allora la malattia potrebbe definirsi, come da pronuncia cinese, come male inculabile.
    In effetti i disagi dell'anima sovvertono anche l'equilibrio del corpo e vengono per lo più provocate da cose persone animali città che causano, per l'appunto, il male inculabile.
    Si lo so. è un gioco non più praticato e solo i matusa come noi ancora lo ricordano.
    Molto spesso crediamo che le questioni della vita vadano affrontate di petto, che i muri vadano sfondati, e che la fortuna aiuti gli audaci. E gli altri subito pronti a dirci "bravo è così che si parla forza buttati da quel dirupo senza fondo, siamo con te (però prima buttati tu)"!!! esticazzi.
    Ad di là dei luoghi comuni, che ripeterli sarebbe un po' come cantare a Sanremo "Italia amore mio", c'è un modo di rapportarsi alle cose (persone animali città) che muove proprio da quell'anima che risiede in ciascuno. Come questa possa essere definita o compiutamente spiegata ancora non mi è dato sapere e mio malgrado sono certo che lo capirò un attimo prima di morire.
    Nel frattempo però si naviga.
    Magari potrebbe aiutarci Walt Disney (e spesso lo fa) e canticchiare "nuota e nuota zitto e nuota" e aspettare che gli eventi diventino più comprensibili. Al limite invocando la mitica botta di culo! ma nel frattempo "nuota e nuota zitto e nuota".
    Oppure potremmo diventare come chi assume una posizione a volte pregiudiziale e la mantiene sino alla fine costi quel che costi. E si rafforza con citazioni saccenti ma di basso profilo.
    Poi c'è la non posizione. l'essere, per scelta o per necessità, distaccato dalle cose (etc etc).
    C'è anche chi preferisce cambiare posizione adagiandosi o adattandosi su quella degli altri. a seconda delle circostanze.
    Si vero! tutte posizioni indolore che certamente non generano mali inculabili che poi è la massima aspirazione di ognuno quello di non esserne affetto.
    Chiedete cosa sia la felicità e insistete perchè vi si risponda senza cambiare posizione. Se qualcuno risponderà uccidetelo subito... mente nell'attimo esatto in cui vi risponde, perchè domani cambierà posizione.

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  9. si hai ragione ma oggi no ne sono capace

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  10. @scaMarcio
    chissà perché me lo aspettavo...

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  11. Mi trovo a questo punto...tu lo hai descritto così bene...per anni ho pensato di non poterci arrivare, la ritengo una posizione privilegiata...dopo troppe sofferenze inutili...ciao Nicole,mi piace tanto leggerti...

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