I miei vicini mi hanno consigliato una marca di latte tollerante a chi come me è intollerante al lattosio...Miracolo! Sono ritornata a bere il latte:)))...ebbè direte voi, che ci frega a noi...niente...ahahahah, ma io sto impazzendo dal piacere di bere un buon bicchiere di latte e cenare con quello...Non mi par vero...
Certo, meglio se lo bevo se non devo uscire...non si sa mai debba correre in bagno...
Quante fughe precipitose ricordo per cibi a me intolleranti...
Una sera di ritorno da una notte trascorsa in un Castello a ballare , mi fermai con gli amici per consumare come d'abitudine un cornetto prima di andare a dormire, ci fermammo come di consueto nella cornetteria del paesino di mare...Presero tutti latte o frappè di latte e caffè o cioccolata e il cornetto.
Siccome sono una testa di cazzo feci lo stesso anche io, sapendo che avrei rischiato di grosso. E così fu:(
Non mi ero ancora saziata come una gatta felice che si lecca i baffi...che la mia pancia cominciò a mandarmi segnali inconfondibili. Cominciai a dondolarmi sulla sedia, con un attacco di panico imminente. Cominciai a pensare ai vari piani. Scartai subito il piano A che prevedeva di correre nel bagno della cornetteria...mai! Meglio farsi addosso piuttosto.
Il piano B, prevedeva una corsa in spiaggia, ma scartai anche quella ipotesi...C'era un ragazzo che mi piaceva, cavolo di figura facevo...
Il piano C consisteva in una rocambolesca fuga verso casa...Optai per il piano C...ma proprio in quel momento il tizio decise di corteggiarmi...AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH, che sfiga pensai.
Eppure non feci una piega e con freddezza anglosassone, mentre dentro le mie budella giocavano a tressette con il morto, io sorridevo languida e con la voglia di seppellirmi in riva al mare.
Ad un occhio esperto non sarebbe sfuggito il mio riminizzu ( agitarmi, postura lievemente nevrastenica).
Ma a tutto c'è una fine e la mia stava arrivando...con uno scatto poco felino, ad un certo punto ho afferrato borsa , chiavi e paonazza in volto ho detto: Non fatemi domande, devo andare, anzi correre, poi vi spiego....Non ho atteso neanche la risposta che ero già in macchina e sulla superstrada col piede sull'accelleratore...non mi sarei fermata nemmeno inseguita dai carabinieri...
Impiegai dieci minuti eterni per arrivare a casa...Lasciai la macchina in mezzo al vialetto e corsi al bagno...dove finalmente lanciai un urlo di liberazione. Secondo una leggenda metropolitana qualcuno dice, che quel giorno il mare si agitò per colpa mia:)))
E ora vado a farmi un bicchiere di frappè...male che vada, il bagno è alle mie spalle:)
Certo, meglio se lo bevo se non devo uscire...non si sa mai debba correre in bagno...
Quante fughe precipitose ricordo per cibi a me intolleranti...
Una sera di ritorno da una notte trascorsa in un Castello a ballare , mi fermai con gli amici per consumare come d'abitudine un cornetto prima di andare a dormire, ci fermammo come di consueto nella cornetteria del paesino di mare...Presero tutti latte o frappè di latte e caffè o cioccolata e il cornetto.
Siccome sono una testa di cazzo feci lo stesso anche io, sapendo che avrei rischiato di grosso. E così fu:(
Non mi ero ancora saziata come una gatta felice che si lecca i baffi...che la mia pancia cominciò a mandarmi segnali inconfondibili. Cominciai a dondolarmi sulla sedia, con un attacco di panico imminente. Cominciai a pensare ai vari piani. Scartai subito il piano A che prevedeva di correre nel bagno della cornetteria...mai! Meglio farsi addosso piuttosto.
Il piano B, prevedeva una corsa in spiaggia, ma scartai anche quella ipotesi...C'era un ragazzo che mi piaceva, cavolo di figura facevo...
Il piano C consisteva in una rocambolesca fuga verso casa...Optai per il piano C...ma proprio in quel momento il tizio decise di corteggiarmi...AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH, che sfiga pensai.
Eppure non feci una piega e con freddezza anglosassone, mentre dentro le mie budella giocavano a tressette con il morto, io sorridevo languida e con la voglia di seppellirmi in riva al mare.
Ad un occhio esperto non sarebbe sfuggito il mio riminizzu ( agitarmi, postura lievemente nevrastenica).
Ma a tutto c'è una fine e la mia stava arrivando...con uno scatto poco felino, ad un certo punto ho afferrato borsa , chiavi e paonazza in volto ho detto: Non fatemi domande, devo andare, anzi correre, poi vi spiego....Non ho atteso neanche la risposta che ero già in macchina e sulla superstrada col piede sull'accelleratore...non mi sarei fermata nemmeno inseguita dai carabinieri...
Impiegai dieci minuti eterni per arrivare a casa...Lasciai la macchina in mezzo al vialetto e corsi al bagno...dove finalmente lanciai un urlo di liberazione. Secondo una leggenda metropolitana qualcuno dice, che quel giorno il mare si agitò per colpa mia:)))
E ora vado a farmi un bicchiere di frappè...male che vada, il bagno è alle mie spalle:)
u riminuzzu.. dalle nostre parti non conosce padrone.
RispondiEliminaquando la scelta è ..ragionata..
Ciao Nicole
il mio saluto
è molto carina questa storia e mi ha messo di buon umore.
RispondiEliminaHai fatto anche oggi la tua buona azione quotidiana:)
grazie
Non me ne parlare, è capitato anche a me e a un'amica in vacanza a Ponza.
RispondiEliminaDa allora la chiamiamo la Sindrome di Ponza.
deve essere una sensazione magnifica poter trangugiare qualcosa che fino ad ora era "vietato". Ti invidio un pochino.... io vorrei poter "rigustare" il sapore della frutta!
RispondiEliminaTi abbraccio
Joh
Si parlò allora di un vero e proprio Tzunami nell'area mediterranea...più precisamente localizzato nell'alto tirreno.
RispondiEliminaVa beh per il latte ad alta digeribilità...
mo pure il bagno alla Poppea...
Sii proprio una mammiferona
Ciao Nicole:-))
Una comica alla Charlie Chaplin dall'inizio alla fine. Mi sono scompisciato - e qui ci vuole - dalle risate.
RispondiEliminaMa tu gelato ne mangi? Te lo chiedo perché mi hanno regalato una vaschetta di gelato dove sopra c'è ben evidenziata la scritta " senza lattosio" e quindi il pensiero è volato a te.