Io ancora non riesco a risolvere la questione Telecom...ma prima o poi ce la faremo. Poca cosa , anzi nulla,rispetto alla Tragedia dell'Abruzzo. Io abito in una regione ad alto rischio sistimico e so cosa hanno passato e stanno passando è un terrore comune. Perdere la propria casa ed una parte della propria storia è terribile. Mi spiace sinceramente...contro la natura si è purtroppo vulnerabili. Certo se alcune strutture e alcune case, fossero state costruite con criteri sismici adeguati, molte vite umane oggi sarebbero salve. Molti gli studenti e bimbi morti , tanta gioventù che non avrà modo di percorrere la propria strada. Non so che altro aggiungere se non pregare per tutti loro. Mi sento totalmente impotente.
Ciao cara Nicole..mi unisco al tuo cordoglio, come ho già fatto con altri blogger..E' una cosa straziante ciò che è successo, e in questi momenti non ci sono parole di conforto tali da lenire il dolore che provano queste persone, ma penso che sapere che in qualche posto del nostro plendido Paese ci sono persone che gli sono vicine anche solo col pensiero, possa essere un piccolo contributo a non sentirsi soli..ed è questo che dovremmo fare, avviare una catena umanitaria per non far sentire sole ed abbandonate queste persone, queste famiglie dilaniate da questa catastrofe..Che dolore incolmabile perdere gli affetti in questa maniera atroce..così senza un motivo apparente...E' terribile..Dovremmo impegnarci tutti quanti e stimolare lo Stato Italiano a non abbandonare queste vittime, e invitarLo a riavvicinarsi a tutte quelle vittime della stessa catastrofe e di quelle che affliggono per altre vie le persone..E' inamissibile abbandonare i nostri fratelli..domani potrebbe succedere a noi..che fare a quel punto?Solo allora, colpiti nel vivo ci attiveremmo? No, fin da ora dobbiamo fare qualcosa..Nell'ormai lontano 1996, la mia Versilia è stata flagellata da un'alluvione che ha spazzato via interi paesi, e tutta la comunità versiliese, la Toscana e tutti coloo che vollero, si adoperarono per aiutare le vittime..Mio fratello, allora Pioniere della CRI, a soli 13 anni andò con la CRI a scavare tra i detriti per aiutare le vittime..un gesto di solidarietà, un gesto di umanità che ci dovrebbe insegnare che siamo tutti fratelli e che dobbiamo aiutarci reciprocamente...Cara Nicole, sei una persona meravigliosa, di una grande sensibilità, e voglio dirti con tutto il mio cuore, che il tuo pensiero rivolto a queste persone è un gesto grandissimo, e basta questo a colmare la tua impotenza..Ora preghiamo Colui che solo può lenire questo immane dolore, Lui aprirà le sue possenti braccia, accoglierà nel suo Amore le persone che hanno smesso di soffrire, e consolerà coloro che soffrono, colmando il loro dolore col Suo Amore..Dobbiamo credere in Lui, Lui ci aiuterà a superare a questo disastro..A presto cara Nicole, la tua amica Debora.
RispondiEliminaAnche io mi sento impotente di fronte a queste cose e devo dire che in questi momenti mi sento persino in colpa, perchè per stupidaggini mi creo frustrazioni e problemi e poi quando vedo cosa sono le vere catastrofi, posso solo ammutolire.
RispondiEliminaCerto nel mondo ce ne sono continuamente di cose simili e certe volte ci passano inosservate solo perchè più distanti da noi. Ma questi eventi servono sicuramente a far riflettere e ad attivarsi verso una maggiore solidarietà, se possibile.
Ciao bellissima Nicole.
Una volta lessi un fumetto sulla immane tragedia dell'11 settembre, catastrofe per mano (in)umana. Nelle pagine, mentre si raffigurava la conseguenza del crollo edilizio e delle persone sepolte, si raccoglievano gli eroi della carta che, impotenti, lavoravano per estrarre le vittime al fianco dei normali uomini...
RispondiEliminaCredo che molti si sentano totalmente impotenti. Totalmente.
RispondiEliminagrazie per la tua firma di cordoglio sul mio blog
RispondiEliminami sento tuttora impotente anche io...l'unica cosa che posso fare è pregare e piangere.
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