domenica 28 novembre 2010

Il coraggio degli orsacchiotti ( Una sana via di mez zo!)

Stamattina discutendo in casa con mamma ed una cugina che si lamentavano di alcune cose che andavano fatte da tempo, ma per mancanza di coraggio non erano mai state affrontate, mi sono ritrovata a dire: ok ok ci penso io! Mi hanno guardata speranzose e fatto i complimenti perché a loro dire io sono una persona coraggiosa. E non sono le uniche a dirlo.
Si, ma cos'è il coraggio?
Che a ben vedere non sono poi così coraggiosa su tutti i fronti. Basta dirmi, vai dal medico, che vado in tilt!
Ne sono talmente terrorizzata che se in casa piomba qualche parente medico, sparisco. Nel periodo degli studi , quando dovevo sostenere un esame o un'interrogazione andavo in paranoia e se beccavo l'insegnante sbagliato erano augelli amari per me e per chi mi stava di fronte.
Un tempo ero molto timida e non avevo il coraggio di salire sui pullman affollati e nemmeno entrare da sola in un caffè affollato, mi sentivo tutti gli sguardi addosso e finivo per inciampare o sembrare maldestra. la stessa persona, cioè io....era però capace di tenere testa a chiunque e di rispondere a tono. si fosse trattato persino del Presidente Della Repubblica in persona. Sempre io, pur di non farmi operare mi sono scarnificata da sola un'unghia incarnita e senza perdere l'unghia. Farmi quasi sbranare da un pastore tedesco e tirargli un pugno sul muso...andare in ospedale e non versare una lacrima, ma dire terrorizzata, non voglio farmi l'antitetanica perché non è sicura e potrebbe trasmettermi il Virus dell'HIV. Dormire da sola in mezzo al nulla, soccorrere chi sta male senza perdere il controllo, andare dal dentista senza battare ciglio e sopportando il dolore, ma dare di matto per paura di aver uno scock anafilattico per l'anestesia...insomma ne potrei fare tanti di esempi e tutti contraddittori tra di loro.

Ma il coraggio vero credo lo si misuri con altri metri. Il coraggio è nelle scelte, nei percosi che decidiamo di affrontare o abbandonare.
Ci vuole coraggio per rinunciare a determinate cose andando verso l'ignoto. Però mi incazzo sempre quando sento discorsi spesso di comodo. Tanto è solo un rimandare, l'ho imparato a mie spese.
Non so se in realtà io sia coraggiosa o meno, di certo non ho mai scelto le strade più comode per arrivare da qualche parte. C'è chi lascia il proprio compagno o compagna solo se ha già pronto il sostituto o la sostituta. C'è chi non lascia mai e si crea mondi paralleli...Io le chiamo situazioni di comodo travestite da ologrammi. Proiezioni per tirare a campare...
C'è chi non si impiccia, per essere discreto dice...C'è chi si volta dall'altra parte...chi non vede, non sente e non parla. Chi non si mette mai in discussione e fa continui promi di se stesso...eh si ci vuole coraggio anche per mettersi in discussione.

Ricordo un episodio a scuola. Ero alla lavagna, dovevo svolgere un problema di geometria. E io sono negata per la geometria....l'insegnante era distratta e la più brava in matematica era seduta proprio vicino alla lavagna. Con lo sguardo e il labiale la pregavo di darmi la soluzione e invece lei mi fissava da dietro gli occhiali impassibile. La sua compagna di banco stava tentando di venirmi in aiuto, ma lei la fulminò con lo sguardo. Lei mi fece una smorfia come a dire: Mi spiace, non posso o poi me la farà pagare.
Ho preso due quel giorno ed una nota. Ma ho imparato una cosa: A tirare il cancellino in testa prendendo bene la mira e a comprendere che la vigliaccheria peggiore era stata perpetrata dalla seconda compagna, quella che voleva aiutarmi. Riflettete... la prima stronza, nel bene o nel male aveva fatto la sua scelta coerente nel non aiutarmi...la seconda invece, si era comportata da perfetta zerbina senza carattere. Quindi non era stata in grado di fare una scelta in perfetta autonomia. Non ebbe il coraggio di ribellarsi alla sua aguzzina.
E non credo si nasca coraggiosi...io paragono il coraggio ad un urlo silente, che scava dentro di noi...se l'urlo è forte, prima o poi implode, altrimenti rimane dentro e muore. Muore con i sogni e le speranze, mentre all'esterno tutto è apparentemente uguale come sempre.

Spesso dimentichiamo che tra un giorno da leone e cento da pecore, come disse il Grande Troisi:...ce ne sono cento da orsacchiotto...la virtù è sempre a metà strada!

8 commenti:

  1. A volte mancanza di coraggio, a volte egoismo. A volte, semplicemente, vita.

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  2. Bel post! dovresti - voglio ribadirtelo per l'ennesima volta - dovresti scrivere un libro su queste riflessioni che abbracciano esperienze passate sino a quelle attuali; direi che da questo punto di vista sei un tantino autolesionista più che senza coraggio.

    La via di mezzo dici eh? hai per caso letto ultimamente sul Buddha ? sui suoi insegnamenti? ma ache Gesù indica una via "alla redenzione che é poi anch'essa una via di mezzo".

    Ma il coraggio spesso non é vero sia da addebitare ai forti...é facile per loro esserlo; ma é proprio sulle azioni/scelte che fanno i cosidetti deboli che si manifesta il vero,sincero,opportuno coraggio credimi!!!

    Tu a modo tuo sei forte e debole ma questa é la legge del "un passo avanti e due indietro o meglio che la mano se la guardi in lontananza é una sola, ma se la osservi da vicino ha due facce...come la moneta".

    Sulle vicessitudini o eventi che ti sono capitati beh, non capitano per caso, ma lasciami dire si é sempre in due a determinare un evento: + o - pro o contro; allora alla fine della fiera si raccolgono i risultati, ti pare? per la eventuale "paura" di,per... qualsiasi cosa, come racconti degli anni dell'adolescenza scolastica e ancora oggi da adulta beh, penso sia una predisposizione chimica con la quale dovrai convivere...penso.

    Ciao Nicole, buna settimana. eros...

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  3. troppo carino questo post!
    il coraggio, secondo me sta nel decidere della propria vita e non accontentarsi né dello scomodo delle situazioni di comodo...e credimi che in questi casi il mondo è pieno di pappemolli!
    :)
    ti abbraccio
    Viv

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  4. Il post lo avevo gia letto ieri perchè mi aveva incuriosito il tuo commento.Ho deciso di risponderti in casa tua anche perchè credo che in qualche modo sia pertinente con l'argomento.Penso che accettare la libertà dell'altro sia una grande prova di coraggio,mettere in discussione quella pretesa di possesso sull'altro che,o per condizionamenti culturali o perchè ci si sente rassicurati,è spesso causa di dolore.Non intendo dire che sia sbagliato il desiderio,ma quello che ne facciamo.L'unica cosa che sento di poter pretendere è l'onestà,per avere la facoltà di decidere se accettare o meno i termini di una relazione, non posso basare la mia soddisfazione sull'imposizione.In definitiva il coraggio credo sia anche assumersi il rischio di non piacere,e l'impegno per tenere a se qualcuno che non ha verso di noi nessun vincolo,se non quello di non ingannarci.
    ciao e buona serata

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  5. Bel post! :) Mi hanno detto proprio la stessa cosa oggi ("sei stata coraggiosa!") perchè ho detto in faccia ad un ragazzo che non sopporto che, appunto, non non sopporto certi suoi atteggiamenti e modi di fare. Hanno elogiato la mia sincerità e il mio coraggio. Ti dirò, probabilmente il primo motivo per cui l'ho fatto è stato per ripicca, solo dopo per coerenza e sincerità.

    Ma, agli occhi altrui, tutto sembra coraggio.

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  6. io credo che il coraggio lo si impara con piccoli successi - osare un po' e un po' anche domani superando ogni volta il batticuore e ogni dubbio e vedendo che si ottiene qualcosa (il silenzio, il rispetto, l'attenzione) da chi abbiamo di fronte - alla fine portano ad un coraggio più sereno.
    dipende dal carattere poi.
    comunque la sensazione che si prova dopo un atto di coraggio nutre l'anima per un bel po'.

    love, mod

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  7. Ciao Nicole,la forza e la debolezza si alternano spesso anche in me. Il coraggio non saprei definirlo con precisione. Averlo, in certi casi può costare la vita. Non averlo può costare una figuraccia. Ciao Cara,buone cose.

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  8. Ciao Nicole,
    mi piace il commento di Giovanni.
    E poi ci sono tanti tipi di coraggio, la vita ci pone sempre delle scelte, qualsiasi sia la strada da noi intrapresa, ognivolta un bivio diverso, ognivolta una scelta. Di base in un rapporto penso che ci debba sepre essere una cosa fondamentale: la voglia di contrattare prima con noi...e poi con chi ci sta accanto.
    E' assurdo credere che durante questa strada (specialmodo se è molto lunga) le persone che ci affiancano, ma anche NOI stessi si ripresentino sempre con gli stessi comportamenti, le stesse idee, a volte anche lo stesso modo di vivere. Ogni tipo di rapporto fallisce quando non c'è più voglia di mettersi in discussione, ma anche quando non c'è la voglia di scendere anche a dei compromessi!
    Perdere un qualcosa per avere un'altra cosa.
    A volte può pesare, a volte no e sei felice.
    A volte andresti a vivere in vetta ad un monte, altre sei la donna più appagata di questa terra.
    Il trucco è, e non la scusa, sapere oramai per esperienza che è e non sarà sempre in salita.
    Ma verrai a suo tempo in qualche modo ripagata.

    Queste sono scelte che agli occhi di tanti possono sembrare piatte e noiose, ma secondo me saper andare avanti nella vità è saper scendere sempre ad un enorme compromesso.
    Anche questo secondo me può essere una forma di coraggio.

    L'urlo che implode si sente, eccome se si sente, però a volte qualcosa riesce a neutralizzarlo e invece di un urlo diventa una canzone...

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