sabato 21 agosto 2010

Italia, italici e flautolenze.

Cambio di rotta per non pensare...
E cambio di rotta per parlare di una cosa che per molti non avrà forse senso, ma che è motivo di discussione tra amici in questi giorni.

Sono nata in Italia , ma a ben vedere il mio patrimonio genetico è composto da incroci di razze che per secoli hanno dominato la mia terra.
Ho viaggiato abbastanza, ma non tantissimo per paura dell'aereo...Ma ho letto tantissimo e conosciuto gente di ogni nazionalità.
Vivo in Italia, un'Italia divisa, umiliata e smarrita...che quando va a votare si tura il naso o vota secondo logiche soggettive e convenienti.
E provo rabbia come tanti che assistono impotenti come me a tutto questo. Un paese in mano a un gruppo politico da reparto geriatrico ( non me ne vogliano le persone anziane ) che ormai ha fatto il suo tempo con i pochi rampanti delfini che ruotano intorno contribuendo a ungere poltrone sempre più scivolose.
Giornalisti asserviti al potere, Ministri che distruggono l'Istruzione e parlano di argomenti che nemmeno conoscono...E poi ci siamo noi...Noi che ci distraiamo davanti alla TV...per non pensare e per illuderci che tutto vada bene.
E a furia di farlo, in molti hanno smesso di pensare e di sperare...E poi c'è la guerra tra poveri che ci vede anche razzisti e insofferenti.

Ma c'è anche un Italia fatta di noi, che si alza la mattina con l'amaro in bocca e sa che così non va e non è giusto, ma che può far poco...se non aspettare che l'altra metà di italiani si risvegli affamata e incazzata più del solito per ricongiungersi in un comune obiettivo...Prendere tutti a calci nel culo! Perché mi sono rotta francamente le scatole di sentire e leggere che sia solo un uomo a creare questo casino...
Eh no...in realtà lo sanno persino i bambini che se si va a rubare una mela in gruppo, il ladro non è solo chi prende materialmente la mela, ma lo sono tutti quelli che erano con lui.


E lo sono anche quelli stravaccati davanti alla tv, o che si sono turati il naso...SVEGLIATEVI!


Ma se qualcuno dovesse chiedirmi in un'altra vita dove rinascere, risponderei mille volte la stessa cosa...vorrei rinascere in Italia. Tra i miei profumi e sapori...Tra l'ironia e l'autoironia e i no/sense e il mare...
Tra la mia gente incazzosa, allegra, confusa, colorata , coraggiosa e debole.
E non perché è la sola che conosca...Perché è quella che mi piace nonostante tutto.
E non tollero mi si dia dell'Italica con fare sprezzante o peggio mi si dica voi Italiani fate schifo e siete dei coglioni.
Anche perché non conosco nessuna isola felice a nessuna latitudine...E non è una guerra a colpi di storia per chi deve e vuole dimostrare quale popolo abbia fatto più schifo nel corso della storia.
A leggere la storia veramente ci sarebbe da aggrapparsi ai pantaloni persino degli ultimi carnefici.
Ma esistono tante storie, soprattutto quelle non scritte , che non hanno bisogno di spiegazione, Perché chi è in grado di comprenderne le sfumature la conosce da sé...perché è scritta nel proprio sangue.
Italiani razzisti? Ci può anche stare...perché una politica avventata e sbagliata ha permesso l'entrata di molta feccia.
Noi italiani abbiamo esportato la mafia? Vero...ma perché è attecchita? Quanti poliziotti americani già corrotti hanno contribuito? Ma nessuno mai racconta la storia dei più, che si sono spaccati la schiena in giro per il mondo, senza portare mafia, ma solo lavoro, forza e dignità da vendere.
Qui vengono e aprono le loro chiese, mentre noi in casa loro dobbiamo camminare con gli occhi bassi e rasenti i muri.
Gli zingari...Dalle mie parti gli abbiamo dato le case e loro le affittano, continuando a vivere di furti e affini.
La Sanità per quanto sia lacunosa ci ha sempre permesso di curarci gratis rispetto ad altri Paesi dove se non sei assicurato muori come un disgraziato.

E perché chi critica non parla di Spagna e Francia che dopo una politica di volemosi tutti bene ha stretto frontiere e rimangiato accordi e buonismo?
E che dire dei Paesi dell'est? Flotte di badanti, tutte casualmente laureate che arrivano da noi a fare ciò che le italiane avevano smesso di fare e pretendono stipendi che ormai ci sogniamo persino noi...e se ci va male sfogano frustrazioni sui malcapitati di turno, mentre i loro uomini nulla facenti bivaccano alcolizzati da un bar all'altro. E spesso rubano, uccidono, violentano con ferocia inaudita.


Potrei continuare all'infinito...

Ma sono tutti così i Rumeni, gli ungheresi, i russi, gli spagnoli, francesi, indiani, italiani americani?

Facciamo tutti schifo o siamo lo schifo di un disegno globale, di una guerra tra popoli e senza Dio?

E allora basta con questo dito puntato addosso solo a noi...per rancori forse personali. Non è un male criticare un Paese, ma è male farlo con sprezzo, rabbia, e cattiveria.
Anche io lo faccio, ma lo faccio con rabbia e dolore...non provo gusto nel farlo, mi annienta dover ammettere mio malgrado che ci sono moltissime cose alla deriva.
E vorrei fare osservare alla corte dei critici, che non stiamo parlando di squadre di calcio...ma di popoli e mi addolora vedere ancora alcuni italiani dare ragione a chi ragione non ha nei modi. E non accetta critiche alla sua di etnia e ne parla solo come di perseguitati...
Lo ripeto ogni popolo ha il suo coraggio e le proprie vergogne...perché ogni popolo è formato da uomini e donne e l'unico posto che ci vede uguali in tutto è solo il cimitero.

Alla destra del mio giardino hanno comprato la villa degli irlandesi...per buona parte dell'estate, mi sono sorbita rutti liberi e petomania in tutta libertà...con imbarazzo mio e dei miei ospiti...perché le prime volte ci ridi su, ma poi diventa anche fastidioso, oltre che puzzolente...Da noi spesso l'aria africana ferma l'aria e certe flautolenze si sentono di più alcuni giorni...
Cosa dovrei dire adesso? Che sono dei selvaggi e odiare tutti gli irlandesi sparsi nel mondo?
Non credo che passeranno alla storia solo per le loro scoregge!






22 commenti:

  1. Un'analisi spietata ma che condivido di questo povero Paese alla deriva, dove gran parte del nostro popolo si identifica e aspira ad essere come un corruttore che sfrutta il potere senza scrupoli per il proprio tornaconto personale, ci è stato perfino tolto il diritto di scegliere coloro che devono rappresentarci, ma dobbiamo votare in massa i nominati e ci va bene così senza poter fare una cernita, poi potrei andare avanti a scrivere per tre giorni giorni e sarebbe assolutamente inutile; una volta di più posso urlare sconfortato: "Mala tempora currunt" e so domani sarà ancora peggio di oggi e dopodomani ancora peggio di domani senza fine.

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  2. Cara Nicole,

    io purtroppo ormai detesto l'Italia, il fare le cose all'Italiana, e gli 'italici' ;-)
    Il motivo è semplice: dei delirii soffrono quegli 'italiani' che, a milioni ma sempre meno, meriterebbero di vivere in un paese serio.
    Oggi l'Italia non lo è, ha un futuro cupo in fronte a sè, e una grandezza quasi senza pari alle proprie spalle.
    Ma di questa grandezza, che ha toccato ogni ambito dello scibile umano, non ci si deve vantare.
    Non è 'nostra' finchè non la facciamo nostra davvero.
    Dobbiamo cercare di esserne 'degni'.
    Non so, ma difficilmente riesco ad associare ai fanatici Leopardi, Petrarca, Leonardo ...
    Quindi si: anche io vorrei rinascere in Italia, per imparare dai grandi che abbiamo avuto, assorbirne un po' del genio, ma non potrei proprio più viverci.
    L'Italia non è all'altezza del suo nome.
    I responsabili sono gli italici.
    Le vittime gli Italiani.
    E ho notato una cosa: qui dove vivo, gli autoctoni sono perfettini - è 'normale' comportarsi bene.
    Passi il confine e si 'italicizzano' in un secondo.

    Ciao :-)

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  3. generalizzare è sempre sbagliato, hai perfettamente ragione.
    il problema è che siamo ( intendo in tutto ilmondo) suddivisi in chi ormai è rincoglionito da questi tempi moderni e tipo autome salta se qualcuno gli dice di saltare.
    e non si chiede neanche il perchè.

    poi ci sono i dissidenti. che girano la faccia, scuotono la testa ma poi alla fine non fanno nulla se non fare il gioco dell'avversario.

    i pochi "attivisti" sono troppo pochi, magari poco attivi, magari privi di quel carisma e leadership in grado di trascinare una nazione, un impero.

    sembra brutto a dirsi, ma ci vorrebbe una guida, una di quelle personalità in grado di spegnare un attimo stò ambarada, smorzare le cazzate e indicare il percorso condiviso e condivisibile da seguire.

    alla fine siamo pecore. andiamo tutti dietro al pastore.
    un abbraccio, comunque speranzoso.

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  4. Caro Giò anche io detesto questa Italia dormiente e tutto il contorno...Ma è facile parlare da fuori confine...e non mi riferisco in particolare a te.
    Ma tu sai benissimo che un conto è discuterne in modo civile, un conto è essere soggetto e oggetto di derisione e insulti continui.
    E poi magari offendersi per una goliardata o una reazione di giusto orgoglio...Se non lo facessimo allora che saremmo degli Italiani coglioni e azzerbinati!

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  5. L'Italia e gli italiani non sono mai esisititi.
    Esistono persone che nascono in un posto e da questo vengono spesso condizionati. La mia vicina di casa finlandese esce a tagliare l'erba solo quando piove.

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  6. Wolfgang Goethe diceva: "Io preferisco la verita' dannosa all'errore utile. Una verita' dannosa e' utile, perche' puo' essere dannosa solo a momenti e poi conduce ad altre verita', che devono diventare piu' utili, sempre piu' utili. Viceversa un errore utile e' dannoso,
    poiche' puo' essere utile solo per un momento e induce in altri errori, che diventano sempre piu' dannosi."

    Io la penso come lui. Oltre a cio' insulta la mia intelligenza chi mistifica la verita', sia anche in buona fede.

    Comunque, e qui cito Gustave Flaubert, "Quando si guarda la verita' solo di profilo o di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia."

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  7. carissima Gio',
    lo sai condivido in pieno quello che sostieni,
    il male e il bene sono presenti in tutti i popoli.
    Chi ha la sensibilita' di riconoscere nel mucchio i puri e gli onesti ha una grande dote,
    e sinceramente credo che sia troppo facile e aggiungo anche stupido puntare il dito....

    cinzia spitteler

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  8. Se qualche tedesco in piu', ai tempi di Hitler, avesse puntato il dito con maggior decisione, forse milioni di persone non avrebbero sofferto. Certo quel tedesco sarebbe stato perseguitato e linciato dalla folla di chi si assoggettava, ma avrebbe fatto il suo dovere.
    Se qualche argentino in piu', ai tempi dei desaparecidos avesse puntato maggiormente il dito, forse migliaia di madri non avrebbero sofferto. Certo quell'argentino sarebbe stato anche lui imprigionato da chi si assoggettava, ma avrebbe fatto il suo dovere.
    Dico forse, non c'e' certezza, ma puntare il dito contro le storture di un sistema che si avvia verso il liberticidio ed il razzismo non e' un'azione malvagia. E' chi per amor di patria, per difendere uno straccio colorato chiamato bandiera, chi crede di essere superiore culturalmente solo perche' abita entro un certo confine, giustificando ed assolvendo le storture con frasi come "tutto il mondo e' paese", oppure "il bene e il male sono in tutti i popoli" che fa un'azione malvagia, sia anche per scarsa capacita' di comprensione. Malvagia verso chi, ogni giorno, vede sgretolarsi quei valori nei quali credeva.
    Puntare il dito contro un popolo che con il suo imbelle immobilismo permette sempre piu' che il suo paese vada verso il baratro, non e' offendere i singoli, ma un atteggiamento generale. E ad offendersi sono spesso solo coloro che sentono di avere la coda di paglia.

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  9. Cara Klara

    un pò di umiltà farebbe bene anche all`intelligenza......

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  10. Cara Klara...tu confondi le cose. Io ho letto da te, interminabili post sugli italici e le loro perversioni, simpatie antipatie, immobilismo, crudeltà etcetc.
    Ti ho letta vantare popoli che hanno più di uno scheletro nell'armadio e secoli di vigliaccheria e paura.
    So benissimo che l'Italia ha problemi seri e sono la prima ad elencarli. Ma sentirmi dire voi italiani fate schifo e siete dei coglioni è diverso da una discussione che dovrebbe avere modi civili.
    Io non vengo a casa tua o a casa di nessuno a dirti o a dire che gli zingari fanno tutti schifo, ma ti dico che alcuni zingari rovinano l'immagine del loro popolo.
    Sai da noi la forma conta ancora qualcosa...te l'ho detto è una questione di mano. Le supposte vanno infilate con mano leggera o risutano siluri.

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  11. Una persona,
    tantissimi anni fa,
    disse:
    non guardare la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello,
    piuttosto cerca di togliere la trave che hai nel tuo....
    Cinzia Spitteler

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  12. @ Anonimo: Cara Klara un pò di umiltà farebbe bene anche all`intelligenza......

    Anche non scrivere in anonimo farebbe bene alla dignita' di qualcuno. :-)


    @ Nicole: Io non vengo a casa tua o a casa di nessuno a dirti o a dire che gli zingari fanno tutti schifo, ma ti dico che alcuni zingari rovinano l'immagine del loro popolo.

    A parte che anche l'Italia e' casa mia e quindi non vado in casa di nessuno. Inoltre, se anche tu non hai detto che gli zingari fanno schifo eccetera eccetera, c'e' qualcun altro che lo ha detto. Ed e' a queste persone che io mi rivolgo.


    @ Cinzia: Una persona, tantissimi anni fa,
    disse: non guardare la pagliuzza nell'occhio di tuo fratello, piuttosto cerca di togliere la trave che hai nel tuo....


    Si dice anche da noi: Más szemében meglátja a szálkát, magában a gerendát sem. (Si vede la paglia nell'occhio altrui e non si vede la trave nel proprio.)

    Come vedi gni cosa puo' essere reciproca.

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  13. Abbiamo tutti il dono della ragione.
    Usiamola per dare risoluzione ai nostri pensieri.
    Non è una questione di 'coda di paglia', ma di non distorcere nè semplificare troppo.
    'Dal di fuori' la situazione italiana fa oggettivamente paura, perfino nelle piccole cose, ma l'asprezza non fa che far arretrare perso posizioni d'orgoglio anche i santi :D
    Da dentro è OGGETTIVAMENTE più difficile rendersene conto, e non è una questione di intelligenza o cultura.
    E' una questione di abitudine.
    Una discussione può essere utile o inutile, allontanare chi è già vicino, o avvicinare chi era agli antipodi.
    Ciao :-)
    Gio

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  14. Vedi Klara tu sei a metà, ma parli sempre e solo di quella metà e lo fai in modo sprezzante, non sento dolore, ma solo disprezzo.
    Io ne parlo solo con dolore...e ti assicuro che è differente.

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  15. Ma io questo lo capisco: perchè lei 'è fuori', ed è difficile da capire quello che sta accadendo.
    E' come un amico che ti prende a sberle perchè ti vede un po' imbambolato.
    La distorsione è in tutte e due i casi 'autentico'.
    (io per primo ne sono soggetto, sia chiaro).
    Ciao!

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  16. @ Nicole: e lo fai in modo sprezzante

    Sprezzante?
    Assisti forse alla mia espressione mentre scrivo?
    Sei forse dentro la mia testa?
    Riesci a sapere cio' che provo?
    Tu scambi forse il disprezzo per lucidita'; forse io sono piu' fredda rispetto a te, ma ti assicuro che le tue impressioni sono errate.
    Ma che te lo dico a fare, visto che tu sei convinta di quanto sostieni?

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  17. Cara Nicole, condivido "quasi" tutto ma io purtroppo non riesco a sentire comunque l'orgoglio di essere italiana, non sento l'appartenenza a questa terra e al mio "profondo sud"...io sarò vigliacca...o non credo più che posso avverarsi un risveglio generale e... anche se tutto il mondo è paese vorrei trovarmi in Australia!!!

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  18. Conosco il tuo dolore, cara Nicole...
    E' anche il mio dolore..
    E condivido il tuo "sguardo" e so molto bene che guarda oltre i "confini" (ogni confine..).
    Vorrei che in Italia fosse obbligatorio un vaccino e che tutti quelli presenti sul territorio chiamato Italia (italiani, stranieri, politici (che sono una razza a parte! ;oP) fossero obbligati a farlo..
    Un vaccino per inoculare pace, comprensione e rispetto (per la nostra Terra, per la Patria, per gli esseri viventi..tutti..). Magari non sarebbe una soluzione, ma una buona base di partenza, si.
    Eh, lo so..i sogni nn portano lontano...ma i sognatori sono quelli che hanno cambiato il mondo.. ;o))
    Un affettuoso saluto, Tiziana

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  19. Nicole,anch'io condivido quanto hai scritto e immagino pure il tuo stato d'animo dopo una discussione sul tema "Italia" con Klara.
    Ho Sentito dire che le cose in Italia vanno male per colpa di chi ci governa e per le nostre incapacità, e che finiremo come altri paesi che hanno perso tutto.
    Ma riflettiamo un po'. Ricordiamoci i periodi in cui in Italia le cose andavano bene. Sinceramente non me ne vengono in mente molti, a parte gli anni del boom economico fino agli anni 90 dove con uno stipendio di 2 milioni di lire si era benestanti e si risparmiava allo stesso tempo.
    In questo periodo al governo c'era la democrazia cristiana, proprio quella classe politica che ha accumulato grandi debiti... forse le cose andavano solo apparentemente bene (almeno solo per il presente).
    Ricordo che già da allora, ed in misura maggiore, c'erano raccomandazioni per posti di lavoro, in particolare nel settore pubblico, il così detto posto fisso, ricordo che se non pagavi il pizzo rischiavi di saltare in aria, c'era quindi una criminalità spietata.
    Insomma si stava bene purché si rispettassero alcune regole (non proprio quelle della costituzione).
    Poi con la fine della prima repubblica le cose sono un po' cambiate, ci sono stati tagli, privatizzazioni, aumento della disoccupazione (soprattutto per tagli alle raccomandazioni e blocco delle assunzioni nel pubblico). Si cercava di risanare l'Italia con i conseguenti sacrifici e incertezze sul proprio futuro.
    E l'italiano medio abituato a fare il furbo per se stesso che ha fatto? non è cambiato affatto, si è adattato al nuovo clima ma ha continuato ad agire sempre allo stesso modo.
    Sono del sud e questo aspetto credo sia ancora più enfatizzato. Si parla di onestà, di rispetto, ma come se ne presenta l'occasione con il politico di turno, si diventa avidi ed irrispettosi.
    Lo eravamo e lo siamo ancora. Ma le cose sono davvero peggiorate o più o meno vanno come vogliamo che vadano? E' colpa del governo o è colpa nostra che continuiamo ad agire allo stesso modo?
    Isoliamo l'aspetto della crisi, che va discussa in altri modi, ma che crea malcontento e qualcuno se ne serve per i propri scopi strumentalizzandola. Ciò che in realtà è peggiorato è il costo della vita, che non viene imposto dal governo, ma dalla stessa nostra società. E' questo l'aspetto per cui non riusciamo a reagire seriamente.
    Personalmente credo che non si vada verso il baratro perchè l'italiano possa essere un fesso, penso che stiamo pagando una nostra cattiva abitudine di vita, è nostra responsabilità se c'è malcontento e purtroppo nella nostra società c'è chi è più furbo e se ne approfitta più di altri.
    Qualche volta ho avuto modo anch'io di confrontarmi con Klara e ritengo di essere in disaccordo con parte delle sue affermazioni spesso martellanti. Però so anche che Klara è una persona estremamente intelligente, quindi la considero un secondo punto di riferimento, utile per vedere ciò che ci circonda dall'esterno, quindi posso pesare in maniera differente ciò che succede.
    Di certo c'è che non possiamo cullarci di come vanno le cose, bisogna rimanere all'erta e continuare fermamente a credere nei nostri ideali per migliorare la nostra terra.
    Ciao Mino (zepp)

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  20. Leggendo Mino mi è tornata in mente una cosa che scrissi circa un mesetto fa su Facebook come mio stato:

    Proposta (mia) di riforma dell'Articolo 1 della Costituzione italiana:
    L'Italia è un Paese dove le leggi, le norme e più in generale le regole, servono esclusivamente ad una parte della popolazione per poter prevaricare e vivere sulle spalle di quell'altra parte di popolazione che queste norme, leggi e regole le rispetta.

    E non sarebbe male, almeno si conoscerebbe tutti quali sono le reali regole del gioco.

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  21. Spesso aq causa di pochi ci va di mezzo un'intero popolo. Purtroppo per noi però di questi pochi ci ritroviamo ad ospitare la parte peggiore, quella reietta dalle proprie società, quella senza speranza.
    Sono d'accordo con te Nicole, quando dici che lo straniero arriva in Italia credendo (a ragion veduta) di entrare in un paese di "cretini" (l'ho sentito dire da moltissimi immigrati...) dove le regole sono senza senso e facilmente trasgredibili...

    Nessuno è tollerante. Non l'Italiano nè tantomeno lo straniero immigrante.... noi non lo siamo per cultura, non ne siamo capaci fino in fondo.

    Un abbraccio
    Joh

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  22. Le Nazioni e le nazionalitá con esse, sono solo delle espressioni geografiche. A cui si aggiunge un fattore politico.
    Di fronte alla tua analisi, e agli episodi che citi, io sto dalla parte delle furberie degli zingari e delle flatulenze irlandesi.
    Non perchè le condivida, quanto perchè un paese per metá colluso e per metà imbelle si merita di soffrire TUTTE le conseguenze di chi, vedendo il concetto di rispetto che esiste in italia, se ne approfitta.

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