Stamattina discutendo in casa con mamma ed una cugina che si lamentavano di alcune cose che andavano fatte da tempo, ma per mancanza di coraggio non erano mai state affrontate, mi sono ritrovata a dire: ok ok ci penso io! Mi hanno guardata speranzose e fatto i complimenti perché a loro dire io sono una persona coraggiosa. E non sono le uniche a dirlo.
Si, ma cos'è il coraggio?
Che a ben vedere non sono poi così coraggiosa su tutti i fronti. Basta dirmi, vai dal medico, che vado in tilt!
Ne sono talmente terrorizzata che se in casa piomba qualche parente medico, sparisco. Nel periodo degli studi , quando dovevo sostenere un esame o un'interrogazione andavo in paranoia e se beccavo l'insegnante sbagliato erano augelli amari per me e per chi mi stava di fronte.
Un tempo ero molto timida e non avevo il coraggio di salire sui pullman affollati e nemmeno entrare da sola in un caffè affollato, mi sentivo tutti gli sguardi addosso e finivo per inciampare o sembrare maldestra. la stessa persona, cioè io....era però capace di tenere testa a chiunque e di rispondere a tono. si fosse trattato persino del Presidente Della Repubblica in persona. Sempre io, pur di non farmi operare mi sono scarnificata da sola un'unghia incarnita e senza perdere l'unghia. Farmi quasi sbranare da un pastore tedesco e tirargli un pugno sul muso...andare in ospedale e non versare una lacrima, ma dire terrorizzata, non voglio farmi l'antitetanica perché non è sicura e potrebbe trasmettermi il Virus dell'HIV. Dormire da sola in mezzo al nulla, soccorrere chi sta male senza perdere il controllo, andare dal dentista senza battare ciglio e sopportando il dolore, ma dare di matto per paura di aver uno scock anafilattico per l'anestesia...insomma ne potrei fare tanti di esempi e tutti contraddittori tra di loro.
Ma il coraggio vero credo lo si misuri con altri metri. Il coraggio è nelle scelte, nei percosi che decidiamo di affrontare o abbandonare.
Ci vuole coraggio per rinunciare a determinate cose andando verso l'ignoto. Però mi incazzo sempre quando sento discorsi spesso di comodo. Tanto è solo un rimandare, l'ho imparato a mie spese.
Non so se in realtà io sia coraggiosa o meno, di certo non ho mai scelto le strade più comode per arrivare da qualche parte. C'è chi lascia il proprio compagno o compagna solo se ha già pronto il sostituto o la sostituta. C'è chi non lascia mai e si crea mondi paralleli...Io le chiamo situazioni di comodo travestite da ologrammi. Proiezioni per tirare a campare...
C'è chi non si impiccia, per essere discreto dice...C'è chi si volta dall'altra parte...chi non vede, non sente e non parla. Chi non si mette mai in discussione e fa continui promi di se stesso...eh si ci vuole coraggio anche per mettersi in discussione.
Ricordo un episodio a scuola. Ero alla lavagna, dovevo svolgere un problema di geometria. E io sono negata per la geometria....l'insegnante era distratta e la più brava in matematica era seduta proprio vicino alla lavagna. Con lo sguardo e il labiale la pregavo di darmi la soluzione e invece lei mi fissava da dietro gli occhiali impassibile. La sua compagna di banco stava tentando di venirmi in aiuto, ma lei la fulminò con lo sguardo. Lei mi fece una smorfia come a dire: Mi spiace, non posso o poi me la farà pagare.
Ho preso due quel giorno ed una nota. Ma ho imparato una cosa: A tirare il cancellino in testa prendendo bene la mira e a comprendere che la vigliaccheria peggiore era stata perpetrata dalla seconda compagna, quella che voleva aiutarmi. Riflettete... la prima stronza, nel bene o nel male aveva fatto la sua scelta coerente nel non aiutarmi...la seconda invece, si era comportata da perfetta zerbina senza carattere. Quindi non era stata in grado di fare una scelta in perfetta autonomia. Non ebbe il coraggio di ribellarsi alla sua aguzzina.
E non credo si nasca coraggiosi...io paragono il coraggio ad un urlo silente, che scava dentro di noi...se l'urlo è forte, prima o poi implode, altrimenti rimane dentro e muore. Muore con i sogni e le speranze, mentre all'esterno tutto è apparentemente uguale come sempre.
Spesso dimentichiamo che tra un giorno da leone e cento da pecore, come disse il Grande Troisi:...ce ne sono cento da orsacchiotto...la virtù è sempre a metà strada!
Si, ma cos'è il coraggio?
Che a ben vedere non sono poi così coraggiosa su tutti i fronti. Basta dirmi, vai dal medico, che vado in tilt!
Ne sono talmente terrorizzata che se in casa piomba qualche parente medico, sparisco. Nel periodo degli studi , quando dovevo sostenere un esame o un'interrogazione andavo in paranoia e se beccavo l'insegnante sbagliato erano augelli amari per me e per chi mi stava di fronte.
Un tempo ero molto timida e non avevo il coraggio di salire sui pullman affollati e nemmeno entrare da sola in un caffè affollato, mi sentivo tutti gli sguardi addosso e finivo per inciampare o sembrare maldestra. la stessa persona, cioè io....era però capace di tenere testa a chiunque e di rispondere a tono. si fosse trattato persino del Presidente Della Repubblica in persona. Sempre io, pur di non farmi operare mi sono scarnificata da sola un'unghia incarnita e senza perdere l'unghia. Farmi quasi sbranare da un pastore tedesco e tirargli un pugno sul muso...andare in ospedale e non versare una lacrima, ma dire terrorizzata, non voglio farmi l'antitetanica perché non è sicura e potrebbe trasmettermi il Virus dell'HIV. Dormire da sola in mezzo al nulla, soccorrere chi sta male senza perdere il controllo, andare dal dentista senza battare ciglio e sopportando il dolore, ma dare di matto per paura di aver uno scock anafilattico per l'anestesia...insomma ne potrei fare tanti di esempi e tutti contraddittori tra di loro.
Ma il coraggio vero credo lo si misuri con altri metri. Il coraggio è nelle scelte, nei percosi che decidiamo di affrontare o abbandonare.
Ci vuole coraggio per rinunciare a determinate cose andando verso l'ignoto. Però mi incazzo sempre quando sento discorsi spesso di comodo. Tanto è solo un rimandare, l'ho imparato a mie spese.
Non so se in realtà io sia coraggiosa o meno, di certo non ho mai scelto le strade più comode per arrivare da qualche parte. C'è chi lascia il proprio compagno o compagna solo se ha già pronto il sostituto o la sostituta. C'è chi non lascia mai e si crea mondi paralleli...Io le chiamo situazioni di comodo travestite da ologrammi. Proiezioni per tirare a campare...
C'è chi non si impiccia, per essere discreto dice...C'è chi si volta dall'altra parte...chi non vede, non sente e non parla. Chi non si mette mai in discussione e fa continui promi di se stesso...eh si ci vuole coraggio anche per mettersi in discussione.
Ricordo un episodio a scuola. Ero alla lavagna, dovevo svolgere un problema di geometria. E io sono negata per la geometria....l'insegnante era distratta e la più brava in matematica era seduta proprio vicino alla lavagna. Con lo sguardo e il labiale la pregavo di darmi la soluzione e invece lei mi fissava da dietro gli occhiali impassibile. La sua compagna di banco stava tentando di venirmi in aiuto, ma lei la fulminò con lo sguardo. Lei mi fece una smorfia come a dire: Mi spiace, non posso o poi me la farà pagare.
Ho preso due quel giorno ed una nota. Ma ho imparato una cosa: A tirare il cancellino in testa prendendo bene la mira e a comprendere che la vigliaccheria peggiore era stata perpetrata dalla seconda compagna, quella che voleva aiutarmi. Riflettete... la prima stronza, nel bene o nel male aveva fatto la sua scelta coerente nel non aiutarmi...la seconda invece, si era comportata da perfetta zerbina senza carattere. Quindi non era stata in grado di fare una scelta in perfetta autonomia. Non ebbe il coraggio di ribellarsi alla sua aguzzina.
E non credo si nasca coraggiosi...io paragono il coraggio ad un urlo silente, che scava dentro di noi...se l'urlo è forte, prima o poi implode, altrimenti rimane dentro e muore. Muore con i sogni e le speranze, mentre all'esterno tutto è apparentemente uguale come sempre.
Spesso dimentichiamo che tra un giorno da leone e cento da pecore, come disse il Grande Troisi:...ce ne sono cento da orsacchiotto...la virtù è sempre a metà strada!