venerdì 16 aprile 2010

oltre me...


Mi ha svegliato uno squillo nella notte, a dire il vero più di uno squillo...La mia parte vigile ha deciso di rispondere mentre il cuore mi batteva impazzito. Sembrava avessi una mandria di bufali impazziti nel petto...ho pensato...cavolo, meglio di un elettrocardiogramma sotto sforzo, se non mi si schianta ora il cuore ho speranza.

Era mia madre, che agitata mi comunicava che mia nonna era in pieno attacco arteriosclerotico e voleva andare a farsi una passeggiata alle tre di notte.

Ho contato fino a mille sfondando il muro del suono...Averei voluto urlare un VAFFA...tanto intenso da sollevare i mari...ma alla fine ho provato un'immensa tenerezza mista a rassegnazione. Invecchiare significa anche tornare un po' bambini, perdere il senso di alcuni limiti e cercare rassicurazioni.

Io ero la rassicurazione, ero la voce nella notte che placava l'ansia. L'ansia di mia madre, che mi parlava di mia nonna e che poi ha finito per chiacchierare del più e del meno con me fino alle 4.30 circa...Mi ha chiesto scusa poi come una bambina. Ho visto sorgere l'alba con un senso struggente di tenerezza e malinconia,nel silenzio intervallato dal russare dei miei cani...Ad uno certo punto mi sono scossa, per non scivolare nei ricordi e mi sono messa a pulire casa. Pulendo scaricavo adrenalina e pensieri...Non ho nemmeno tempo di dormire per recuperare, devo fare un casino di cose oggi.



Fuori il tempo è grigio come il mio umore...L'aria è fredda come il mio cuore. Ho come un groppo che né scende né sale...Non mi sento reale, mi sento sospesa tra due mondi che non mi appartengono più...So che per carattere nell'arco della giornata tornerò anche a sorridere, ma ora le mie mani sulla tastiera sentono il bisogno di fermare tutto questo.



Sento il bisogno di un sonno liberatorio senza più incubi...sento il bisogno di svegliarmi senza desiderare arrivi di nuovo presto la notte. Non c'è un motivo d'amore in tutto questo, ho un malessere generale, uno scontento profondo che durante il giorno cerco di dipanare. Ho voglia di eremi lontani, ho voglia di telefoni muti.

Non sono depressa, sono realista , sono annoiata, sono insofferente...Sono io ora, tra cinque minuti non lo so. Tra cinque minuti forse avrò trovato un motivo per stupirmi ancora. Uno stupore bello, sano... di quelli che ti riconciliano con il presente.




7 commenti:

  1. La primavera dovrebbe arrivare questo fine settimana - aiuterà spero.
    Io sono esausto!
    A presto :)

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  2. Guarda noi che ti scriviamo.... rallegrati!!!! Cambia spazi, pulisci, salta, piangi, fai tutto ciò che vuoi... libera il cuore. Saltella e balla!!!
    Se potessi ti offrirei chessò, una pizza, una cioccolata, un frappè, un gelato al ciccolato, scegli tu!!

    Noi siamo qui!
    Un abbraccio
    Joh

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  3. Sì, ci dovrebbe essere più stupore e meno noia nella nostra vita.
    Un caro saluto
    Giulia

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  4. Forse servirà a poco, ma anche io mi sento così...Ci passerà.

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  5. Trovalo il motivo, non è necessario andare a cercarlo chissà dove, lo devi e lo puoi trovare in te stessa grazie a quello che sei.

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  6. Allora...non posso dirti tutto.
    Non posso dirti che fui chiamato nella notte perchè mio padre,tumore terminale e morfinizzato, alle 4 del mattina voleva lasciare l'ospedale.
    Non posso dirti che passai il resto della mattina a parlare con lui di progetti e di altre altre cose...sino a quando gli passò l'effetto di una errata dose di morfina.
    Non posso dirti queste cose perchè io sono solo bibiebibo e niente altro, non sono un nome, non sono niente.
    Non posso dirti che quei momenti sono stati assurdamente i momenti più belli che passai con lui.
    Abbraccia tua nonna per me..ti invidio perchè tu puoi ancora farlo.
    a.y.s. Bibi
    P.S.lo ripeto ..adoro questa canzone e spero che resti per molto.

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  7. Ciao Nicole,

    sei stata grande.

    Ti ricorderai negli anni di quella "chiacchierata" con tua madre, nel cuore della notte, come una cosa ben fatta.

    Tu ti dirai: "Ben fatto." e sorriderai.

    Non sempre si fa la scelta giusta, si dà la risposta adatta all'occorrenza.
    Non sempre si capisce bene, in una persona che si ama, il momento in cui ha un disperato bisogno di aiuto e tenerezza.

    In quei casi, "bisogna" esserci.

    Molte volte invece io l'ho capito tardi. Troppo spesso sono stato sordo alla richiesta di aiuto, con la testa rivolta solo ai miei sogni e ai miei desideri.

    E quei momenti (che mai ti daranno un'altra occasione e un'altra possibilità di riscatto) e quelle mie risposte sbagliate, nel tempo mi hanno morso e rimorso, e rimorderanno.

    Sei stata grande.

    Il cielo è pieno di cenere ora, ma non curartene. Passerà.

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