mercoledì 8 luglio 2009

L'Amore critico

Se avessi avuto un figlio o una figlia che mamma sarei stata? E' da un po' che me lo chiedo...Non ho voluto figli è stata fin qui una scelta non certo dovuta a mancanza di amore verso i bambini...credo invece sia stata una scelta per l'esatto contrario.
Troppo spesso si fanno cose , senza pensare alle conseguenze ed anche io l'ho fatto. Ma sul tema figli non sono mai stata superficiale.
I nostri figli saranno molto spesso il prodotto finale di ciò che abbiamo seminato.


Ma che mamma sarei stata?
Non posso saperlo fino in fondo, ma di una cosa sono certa...Gli avrei insegnato ad amare il COPIRIGHT di se stesso.
Nessuno può amarti meglio di te stesso.
E nessuno potrà ferirti più di te stesso.

Un figlio si conduce per mano, ma lo si lascia libero di sbattere la testa...al massimo poi gliela si fascia.
Cazzate pensare che i figli saranno la testimonianza del nostro passaggio su questa terra. Morti poi loro, nessuno si ricorderà di noi. Ci sono tombe e Cappelle al cimitero abbandonate...di noi rimarrà solo il perpetrarsi di coscienze, solo quello.
Il figlio è un amore vissuto l'arco di una vita...e abbiamo solo quella per seminare quello che di buono c'è a questo mondo.
Di noi rimarranno solo i nostri insegnamenti e non è poco...ma chi ci pensa veramente? Noi proiettiamo spesso le nostre disillusioni, creando un circolo vizioso senza fine.
Non offendetevi, non sono qui per giudicare nessuno e non mi riferisco a nessuno in particolare.
E' solo una mia personale esperienza. e so benissimo che niente è facile, se non lo si vive in prima persona...Ma sono stufa di sentirmi dire: Tu non puoi capire. Io capisco molte cose invece e sono sempre più convinta di amarli di un amore puro, talmente puro che al momento non vorrei fossero un' appendice dei miei malesseri esistenziali.



18 commenti:

  1. Una cosa è certa, fare i genitori è semplicissimo!


    Basta sbagliare!!!

    Hai mai conosciuto un genitore capace di fare la cosa giusta al momento giusto?

    No!

    Si sbaglia, sempre!

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  2. cara nicole,anch'io mi chiedo spesso che mamma sarò- sono ancora giovane e il problema dei figli me lo pongo solo quando sogno ad occhi aperti.
    ma di una cosa sono certa:non vorrei che i miei figli fossero il frutto di scelte affrettate,di una notte passata all'insegna della passione mentre fuori dalle lenzuola litigo con il mio compagno, e non vorrei neanche un figlio che sia il prodotto di una ansia dovuta all'età che avanza!
    poi per il resto vorrei educare i miei figli come hanno fatto i miei con me,con amore,pazienza e a volte qualche no, che non guasta mai.e sinceramente poco importa chi mi ricorderà, vorrei solo che i miei figli- se un giorno ci saranno- ricordino il mio amore e quello che ho potuto trasmetterli.
    buona giornata

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  3. Comprendo i tuoi timori, pure io li avevo, per un momento li ho superati, il bisogno "biologico" ha preso il sopravvento dei miei pensieri, ma quando è passato il treno per il secondo l'ho lasciato amaramente andare...

    Io comunque riesco a vederla in un modo più ampio, il nostro insegnamento non muore con noi e neanche con i nostri figli ma è un tramandare di generazione in generazione...
    Ora farò dei discorsi per qualcuno patetici, ma penso che l'unica speranza per un futuro migliore sia quella di credere non tanto nelle nostre possibilità ma in quelle delle generazioni future.

    Avrò mille difetti, pure io credimi mille malesseri esistenziali, ma non voglio fare altro che essere un po' migliore di mia madre e mio padre, cercando di trasmettere il meglio di loro (e non il peggio).
    Mia figlia con i suoi figli farà altrettanto.

    Le disillusioni? Quelle ci saranno, inevitabile, dobbiamo insegnargli a contare prima di tutto su loro stessi.
    Lo hai detto tu, e io ti dico e vero "ama il prossimo tuo come te stesso", ma è fondamentale che per prima cosa dobbiamo amare noi stessi, appunto.
    A volte facciamo l'errore di pretendere dagli altri quello che non pretendiamo da noi stessi.

    mihhhh...come sono seria....perdonami :))

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  4. Io credo che i figli siano lo scudo di tante cose, siano un capro espiatorio, siano un merce di scambio per molti, siano trattati da oggetti per moltissimi....Poche le persone che pensano ai Figli, con la F maiuscola, come hai fatto tu nel tuo ragionamento.
    La sorella di un mio amico, ha 25 anni, oggi, ha 2 figli, e aspetta il terzo: la bimba che ha 3 anni, è stata frutto del caso, suo marito l'ha conosciuto tre mesi prima di rimanere incinta..il secondo è stato frutto del caso..il terzo che deve arrivare è frutto del caso..Ma tanto, ha chi glieli guarda..due bambini che sono dei mostri, nel senso che l'educazione non sanno minimamente cosa sia, dicono le parolacce, alla mamma, al papà, alla nonna, agli zii....e tutti ridono...RIDI???Io se mi fossi azzardata a dire anche scemo o scema ai miei genitori, mi avrebbero girato la testa 5 o 6 volte con uno schiaffo, e ben meritato dico oggi io...Il fratello di questa ragazza, ha una bimba di un anno..avuta anche lui per caso...è in via di separazione con la compagna..e si fanno la guerra..solo due episodi...ma accomunati dalla totale mancanza di rispetto verso i figli..
    Mettere al mondo dei figli, è una grande, grandissima responsabiltà: metti al mondo una persona che deve cresceree formarsi, e tua è la responsabilità di quello che sarà domani: nascono liberi da influenze, spetta a noi plasmarli, e plasmarli al meglio..Il genitore è il mestiere più difficile del mondo, sei sempre alla prova, e non ci sono corsi professionalizzanti per farlo..Dici una cosa, e poi ti chiedi se era giusto dirla, o se era meglio fare in quell'altra maniera...E poi..bisogna lasciarli liberi, al momento opportuno, di fare le loroscelte, e intraprendere le loro strade: e sorgono le domande, farò bene, farò male, sbatte il naso..si è fatto male..potevo evitare, è stato bene così...Fare un figlio è una scelta importatante e da fare ponderatamente, e se si sceglie di mettere al mondo un creatura, lo si deve fare con coscienza e con responsabilità cosa che oggi manca..Io condivido le tue parole, in pieno, memore di ciò che ho visto con i miei amici e che hai scritto tu all'inizio: TROPPO SPESSO SI FANNO COSE SENZA PENSARE ALLE CONSEGUENZE..

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  5. è qualcosa che mi chiedo anche io ...

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  6. grazie di avermi avvertita.... un'altra amica mi ha avvertita ieri tramite mail della stessa difficoltà a visualizzare il mio blog...
    io stessa per vederlo sono dovuta passare a mozilla ... insomma di tecnologia non capisco molto.... forse fanno lavori sulla rete... boh!!!

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  7. Tocchi un tema, Nicole, dove si rischia in qualsiasi momento di cadere nel banale, nello stereotipato, nel patetico. E' talmente personale...
    Posso portarti la mia esperienza. Ho un bimbo di dieci anni. Credo sano, intelligente, sensibile e poi via con tutti i difetti dei bimbi di questa età: egoista, superficiale, distratto, invadente, non proprio attratto dallo studio... eccetera eccetera. Tutte cose normalissime, per carità, assolutamente nella norma in un bimbo di quell'età che sta crescendo in questi tempi.
    Sono orgoglioso di lui, non sai quanto. E anche dell'affetto che lui dà a noi, di come ce ne parla liberamente e senza nascondere le parole, le moine, i baci, come per esempio ho fatto io da piccolo con i miei per la vergogna del gesto o della frase.
    Ebbene, tutto questo per dirti: sai quante volte mi sono trovato a pensare "Ma avrò fatto tutto il possibile perchè cresca sano, per insegnargli via via il massimo che potevo. Avrò fatto tutto il possibile per lui per dargli il senso del bene e del male, per salvaguardarlo dai milioni di miliardi di rischi che questa vita ci mette di fronte? E se avessi fatto... se avessi detto...". Sai quante volte ho pensato "Se potessi tornare indietro, gli direi... farei...". Eppure ha solo 10 anni!!!

    I dubbi non sono mai troppi e tu fai bene a riflettere come fai. Non ti far convincere da quelli che ti dicono "Tanto siamo stati tutti figli, in un modo o nell'altro ce la si fa". NON E' VERO! Io sono come sono, ma se sono così in buona parte dipende anche dagli insegnamenti che mi sono stati dati, nel bene e nel male, dai miei genitori. E non li ringrazierò mai abbastanza per avermi permesso di essere quello che sono.

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  8. sui figli ho già avuto modo di commentare un tuo post precedente...é vero quello che sottolinea un tuo commentatore: Fare il genitore significa sbagliare, e vorrei aggiungere altri due concetti: Fare il genitore significa "imparare" il significato della vita, e "mediare" su se stessi.
    Tuttavia ritengo quella di mettere al mondo dei figli, una scelta sia per la donna che per l'uomo; e penso come Te, che nei figli non c'é nessuna storia di nessun genere da consacrare per i posteri; mettiamola così: siamo parte integrante della natura e come tale essa ci chiede e non ci obbliga a continuare la specie, anche se poi, lei stessa sarà arbitro dei destini individuali facendo una accurata selezione di ognuno di noi. Ebbene mia cara, hai deciso di non aver figli? hai deciso di intervenire sul tuo destino con questa scelta? Se é giusta e motivata per Te a chi altri devi dar conto? SOLO A TE STESSA E AL TUO FUTURO. Altre considerazioni sembrerebbero discussioni da salotto e per certi versi uterine o minchiate che dir si voglia...per quanto concerne il voler bene: un essere vivente vale l'altro e dare amore,affetto, a quant'altro é sempre la stessa manifestazione emotiva per tutti. Ciao, femmina del Sud...meglio fossi stata araba, avvolta in veli danzanti al cospetto di dei nascosti tra le sabbie del deserto Sahariano a scrutare la tua danza solitaria. Va beh, mi sono lasciato andare, fulminato dalla lettura di un sommo poeta arabo, che tu ben conosci nel cantare l'amore.

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  9. neanch'io ho figli, e nemmeno mi sono mai mancati... in questa vita, mi son detto, la 'lezione' doveva essere un'altra.... penso però una cosa: siamo la versione di poco migliorata dei nostri genitori... può essere? :)

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  10. Carissima Nicole...
    questo è un tasto che fa un rumore così assordante da non riuscire a scriverti senza l'ansia che cinge la mia mente...

    Innanzitutto,la cosa che ancora una volta mi sconvolge è il pensare (copia e incolla) tuo, esattamente come il mio...

    La cosa che più mi rattrista è il sapere ogni cosa, ogni procedimento mentale che mi porta ad essere ciò che sono....
    Una matassa che rotola su sè stessa alla velocità della luce senza prendere fiato...lo stesso fiato che se i miei avessero preso solo un attimo...non avrebbero condannato la sottoscritta a questa dannazione ed a questi tormenti che rendono giudicabili e discutibili i miei pensieri,le mie idee ed ancor più il mio modo di vivere....di essere...
    Sempre la nota stonata...seppur così intonata da far rabbrividire Freud....

    No tesoro...non voglio generare altro tormento...non voglio e non devo condannare a mia volta...PER QUANTO, SEPPUR NON AVENDONE E FORSE MAI VERRANNO....LI AMO PIU' DI QUALSIASI COSA ESISTA AL MONDO, PIU' DI ME STESSA E DI QUESTO MARE...

    Del resto...non sarebbero comunque mai miei...ma della vita stessa...

    Un bacio enorme mio clone!

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  11. Cara Nicole, il copyright..già..lo dico spesso a mia figlia : "amati!".
    Io penso che sia naturale porsi certe domande,soprattutto giocare al 'gioco dei destini' servendosi del maledetto "se " ..se avessi ..se fossi..se non avessi, se potessi ... .
    Se tu avessi avuto un figlio ..? Lo avresti amato,come si amano tutti i figli del mondo..è così semplice ..sorrido.. e ti lascio un piccolo abbraccio forte,forte.

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  12. Mi viene in mente una cosa.
    Una mia cara amica psicologa ogni tanto viene invitata a presidiare alle riunioni dei genitori nelle scuole materne e elementari.
    Di solito lei esordisce con questo passo tratto dal Piccolo Principe:

    ................



    ...noi avremo bisogno l'uno dell'altro...
    ...tu sarai per me unico al mondo,
    e io sarò per te unica al mondo...

    Addomesticami disse la volpe...

    " Per favore …..addomesticami", disse.
    " Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
    Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
    " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
    " Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
    " Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
    " In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…." Così il piccolo principe adomesticò la volpe

    E quando l'ora della partenza fu vicina:
    "Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
    " La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
    " E' vero", disse la volpe.
    " Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
    " E' certo", disse la volpe.
    " Ma allora che ci guadagni?"
    " Ci guadagno"

    non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".

    Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
    Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
    " Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo".



    ..................

    Non c'è bisogno di aggiungere altro.

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  13. minchia pesantezza. ora capisco il calo delle nascite non è dovuto ai genitori che non fanno più figli. ma ai figli che si rifiutano di nascere

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  14. Acc....
    non passo per un po' e mi trovo a dover fare i conti con questi scritti. Sei pazzesca in certi momenti. Questo è uno di quelli. Tu sai che le mie parole sono sempre molto ponderate e non uso mai parole che esplichino bene la saggezza degli uomini e donne che mi passano di fronte, ma v'è ne sono alcune di cui non è possibile passare con indifferenza...e tu sei una di queste.
    Sono le 22:34 e ho ancora la lucentezza che potrei avere alle 10:34 di mattina...wow!
    Io sono stato un segno del destino secondo quanto hai scritto. Figlio non desiderato, ma voluto. Che abbinamento, eh? Eppure è uscito il prodotto che nemmeno i miei si aspettavano. Vent'anni donati all'esperienza. Vent'anni iscritti nel cuore di una mamma sempre troppo donna per definirsi soltanto mamma. E' questo sono io....alla ricerca, nella ricerca, per la ricerca. Il motto della mia vita sono le 4 operazioni. Me l'ha insegnato una signora albanese che ho conosciuto tanti anni fa a Calcutta, poichè la mia famiglia gli aveva offerto aiuto. Diceva così....la più, la meno, la per, la diviso. In italiano sarebbe più, meno, per, diviso. Che cosa avrà mai voluto dire? Sarà che io il giorno del mio ventesimo anno di vita ho capito realmente che cosa volesse dire con quelle parole. Ho l'addizione dell'esperienza, ho la sottrazione dalle cose effimere, ho la moltiplicazione per la generosità, e la divisione per avere dato il mio aiuto a tante persone. Credo non sia un caso che il dieci di aprile fossi all'Aquila a scavare tra le macerie. Così ho deciso di essere figlio....per gli altri!

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  15. Io sono padre sono figlio.Se ti fosse capitato un figlio come me,beh,sai che tribolazione.Da figlio mi hanno insegnato ad esseere me stesso,me lo hanno permesso,da padre sto cercando di fare lo stesso,ma so che la strada che scelsi io e che calpesto tuttora è dura,difficile e pericolosa.Guardo il mio cucciolo,immagine di me stesso,stesso fisico,stessi comportamenti.Tremo.Spero che abbia la forza di rinascere come me se seguirà le mie orme.Difficile non farglielo fare quando sono il copyright di me stesso.Attendo,lo guardo muovere le sue ali,lo guarderò sempre.Digrignando i denti quando sbatterà.Chi è nato capace di volare?chi è nato capace di insegnarlo a farlo?Io non sono Dio se non quello di me stesso.

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  16. Apprensiva, anche troppo forse. Ma non è un male, sapresti comunque come dargli o darle i suoi spazi.
    Saresti pure anche inflessibile su alcune come, come la scuola, gl impegni extrascolastici.

    Insomma sai dosare dolcezza e fermezza.

    Almeno a mio avviso.

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  17. (Scusa in anticipo per il fastidioso sproloquio)

    Qualunque cosa tu faccia con i figli, a mio avviso, l'importante é usare il buon senso e avere molta buona fede... Poi sei sempre tu contro tutto il mondo esterno, per cui spesso é battaglia persa.. allora.. dipende dalle tappe.. all'inizio hanno bisogno SOLO di molto amore, il resto lo si vede via via, perché anche tu cresci insieme a loro, quindi farsi tante paranoie in anticipo é anch'esso tempo ed energie sprecati...

    Poi, siamo esseri umani, sia come figli che come padri.. Salvo rare eccezioni, abbiamo avuto dei padri che, come esseri umani, erano imperfetti... siamo e saremo perció padri a nostra volta imperfetti...

    Con questa consapevolezza, e nell'ottica di amore assoluto ed incondizionato verso un essere che é una parte di te avviene secondo me la pate/maternitá...

    Poi, per finire, ho un'altra teoria: che sono i figli a scegliere di avere dei genitori, e non viceversa... Per cui se non è capitato, scelte o sterilitá a parte, è che proprio non era destino...

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