martedì 20 settembre 2011

Sei certo fossero cavalli?

Ti venivo dietro come un cagnolino...
Ti guardavo rapita e ascoltavo attentamente ogni cosa uscisse dalla tua bocca.
Sei stato il primo uomo che mi ha stregato...
Ogni cosa che facevo era fatta per specchiarmi nei tuoi occhi e di conseguenza compiacerti e compiacermene.
Per me eri il migliore.
Il mio primo lungo viaggio con te fu bellissimo. Tu guidavi e io al tuo fianco, con gli occhi chiusi, mentre ti sentivo parlare...mentre stavamo in silenzio, mentre ascoltavamo la musica.
Crescendo cominciai ad accorgermi che così perfetto tu non eri, ma non per questo ti amai di meno. Cominciai a sfidarti .
Tra noi c'era complicità ma anche lotta. Temevamo entrambi il giudizio l'uno dell'altro, ma questo non ci impediva di sbagliare entrambi.
Da te ho imparato i colori, da te ho imparato che quei colori all'improvviso si tingono di nero.
Come te mi lasciavo investire dal vento e dal vento farmi trascinare via...
Da te ho imparato le contraddizioni e le ho fatte mie.
Non sapevi che sarei stata come una spugna a tua immagine e somiglianza...
Tranne che per una cosa...
Al contrario di te non ho mai saputo anteporre il mo egoismo a nessuno.
Tu eri un egoista, un fottutissimo egoista. Io no.
Hai vissuto come hai voluto e non ti sei privato di nulla. Io al contrario di te a tratti sopravvivo invece. Ma essendo in parte come te, vado in conflittto e sembro un animale in gabbia. Perché non mi hai insegnato a non voltarmi indietro...perché?
Torno indietro persino per rimettere a posto un quadro che mi sembra storto, mentre sono già alla porta per uscire.
Mi hai insegnato a non aver paura e non ne ho...Ma non mi hai insegnato ad aver rimpianti.
Sono fuggita da uomini come te sai?
Ho cercato sicurezze...imparando a mie spese che non esistono.
Oggi sono un animale in gabbia e tu non ci sei. Sono nella tua stanza in questo momento, ma non ti trovo è tutto cambiato da quando non ci sei più tu. Dammi una traccia e io la seguirò, come facevo da piccola...
Per te un cavallo di razza non si distingueva alla partenza, ma all'arrivo.
Nel corso della mia vita ho assistito a tante false partenze e nessuno è ancora arrivato al traguardo. Ammesso ci sia un traguardo.
Vorrei toccare il tuo volto di nuovo , stranamente oggi non ho bisogno di guardarti in foto, ho la tua immagine stampata nitidamente in testa. Mi manchi da morire papà...
Si, ce la farò come sempre anche a superare questo pomeriggio da cani. Domani tornerà di nuovo il sole e ricomincerà tutto punto e a capo. E io sorriderò forse, forse no...ma non mi fermerò, non voglio darla vinta nemmeno a morire. L'ultima parola sarà sempre mia, come facevo con te....ti ricordi!?...Dicevo a te e alla mamma quando mi punivate: ''Eppur si muove, ero una fan di Galileo Galilei:)''.
Ora vado, ma voglio dirti un'ultima cosa...
Sei certo fossero cavalli?

9 commenti:

  1. Erano cavalli travestiti da uomini, i ricordi confondono...poi riemergi da essi e ti sembrano ancora più smaglianti. Erano cavalli.

    RispondiElimina
  2. Ho avuto lo stesso identico dolore ieri sera. E' durato un minuto, un minuto nel quale avrei voluto urlare il male che sentivo per la sua mancanza. In quel minuto ho sentito gli odori, le parole, il tocco della sua mano.... inconfondibile.
    Rabbia, folle rabbia per il vuoto che abbiamo dentro...

    Ti abbraccio, forte
    Joh

    RispondiElimina
  3. no comment... sarebbe troppo o troppo poco.
    Però questa è bellisima: "Torno indietro persino per rimettere a posto un quadro che mi sembra storto, mentre sono già alla porta per uscire."

    RispondiElimina
  4. Il tuo papà dev'essere stato un uomo eccezionale e hai fatto bene a volergliene tanto a lui.
    Non ne avresti parlato così se fosse stato l'opposto.

    ps. i quadri storti danno fastidio anche a me e non solo i miei.

    RispondiElimina
  5. bellissimo quello che leggo, anche io qualche post fa ho scritto una lettera al mio papà che ora non c'è più...capisco il tuo dolore, lo provo continuamente, vorrei fortemente che lui fosse qui ora, sarebbe tutto diverso...vorrei dirgli e fargli vedere tante cose da renderlo fiero di me e non provare questi sensi di colpa che mi stanno divorando...parlo del fatto che quando ero ragazza ho fatto di tutto per rendergli la vita impossibile...però non si può tornare indietro in questo caso, quindi continuerò così, ha pensarlo e sperando che lui lo senta...

    ti abbraccio cara Nicole...

    RispondiElimina
  6. Molto interessante ciò che hai scritto e che leggo, sono capitata da te attratta dal nome del tuo blog e, dato che io vivo con una finestra sul mare per davvero, continuerò a seguirti...Ciao. Magu. L'ago fatato di magu.blogspot.com

    RispondiElimina