martedì 9 agosto 2011

Affacciati alla finestra dell'indifferenza

Nonostante sembri in vacanza seguo con ansia e preoccupazione gli scenari apocalittici che si paventano all'orizzonte.
Cosa sarà di tutti noi? La crisi che ha colpito l'America ha investito tutti sicuramente...ma è un discorso che non deve darci scusanti di nessun genere. Se fossimo stati non dico in buona salute, ma nemmeno agonizzanti l'effetto sarebbe stato meno deleterio.
Non salvo nessuno a destra come a sinistra, perché nelle spartizioni di poteri, vantaggi, lussi e tutto ciò che li renda una casta privileggiata e ricca, sono unitissimi.
Per loro è solo una questione di potere tutto qui.
Non gli frega una beata fava del nostro destino e noi in parte ce li meritiamo, perché ci turiamo il naso andandoli a votare e non scendendo in piazza a farci sentire.
Ci anestetizziamo di TV e cazzate , ci indigniamo su cose che non servono a nulla se non a farci perdere di vista la realtà . Ci imbottiscono la testa di Troie, festini a luci rosse , delitti , sceneggiate varie...e tra poco per mangiare faremo la fila alla Caritas.

Vogliono tagliare le pensioni di reversibilità...
Vogliono tagliare le pensioni

Con quale diritto?

Non sono Tremonti, sono persino una ciuca in matematica, ma per certe cose non credo bisogna essere degli scienziati e due conti so farli anche io.

Dobbiamo lavorare una vita, per una misera pensione e nemmeno basta in determinati casi. Mentre loro si ritagliano oltre che stipendi da nababbi, anche pensioni d'oro a vita. Per non parlare dei tanti privilegi in corso.
Sistemano mogli, figli, amanti e puttane varie dove vogliono.
Diano il buon esempio loro. Si cominci dall'alto , fino a scendere, lasciando stare gli indigenti che sono tantissimi.
Si facciano giuste tasse da far pagare, pena anni di carcerare a muso duro.
Si chiudano le Province che non servono ad un tubo.
Si smetta di salvare il culo ai soliti noti, vedi Alitalia e Fiat.
Si smetta di erogare stipendi altissimi ai vari dirigenti.
Si smetta di costruire e finanziare opere che vanno poi ad arricchire scenari di Cattedrali nel deserto.
Si licenzi in tronco chi favorisce false invalidità soprattutto al sud.
Si smetta di raccontar balle tutti.
Ci abbiamo un po' marciato con questo sistema, credo sia ora di rimboccarci le maniche tutti e di reagire , con civiltà senza violenza, ma reagire.
A casa anche i sindacalisti, non servono ad un tubo, a casa chi davvero non serve e sono in tanti.
E chi vota lega , dovrebbe un attimo fermarsi a pensare allo stipendio del Trota...giù i paraocchi!
Sento discorsi articolati di manovre e manovrine, eppure la soluzione è così semplice. Semplice ma scomoda.
Sono schifata dal profondo, non andrò più a votare se le cose non cambieranno. Non voglio più rendermi complice di nessuno. Nessun Bersani o Berlusconi, mai più.
Questa sarebbe già una risposta civile di un popolo che finalmente si sveglia.
Tutto il resto a parer mio è solo voler mettere la testa sotto la sabbia e trovare un capo espiatorio in un unico uomo, che da solo non poteva fare tutti questi danni. I danni partono da lontano e sono stati condivisi da tutti.
Persino da noi, affacciati indifferenti alla finestra.




7 commenti:

  1. E poi dicono che uno come me non può amare una come te, anche fra cent'anni.

    Io voto Nicole per sempre.

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  2. Ricordiamoci che l'italia, storicamente, è sempre stata all'avanguardia.
    Anni fa apparve un graffiti in Argentina, credo. Diceva: Puttane correte al governo, i vostri figli ci sono già arrivati! La frase divenne presto un modo di dire comune...
    Ecco, l'italia è avanti, sempre.

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  3. Concordo su tutto, e dovremmo davvero scendere in piazza!

    Un abbraccio

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  4. Per quanto mi riguarda, so che la politica ha costi enormi, non tanto "diretti" quanto "d'intorno" e "accessori". Senza entrare nell'analisi dettagliata, li ritengo impliciti nella gestione della "vita da stars" che i politici, cosiddetti "imprenditori" (termine che mi chedo se esiste nel linguaggio all'estero), fanno.
    Tale sfoggio si fa per convenienza, goduria personale ma anche, e molto, per tornaconto comunicativo-elettorale. Ora, al di là dell'esegenza di ridurre i posti distribuiti dalla politica, di rendere trasparenti i suoi costi, mi vengono spontanee un paio di domande dirette al suo target: siamo disposti a votare un politico che NON appare in televisione? Siamo disposti a votare un politico che esprime il suo programma in un semplice blog? (Attenzione: quest'ultima domanda non vuole significare un malizioso "voteresti Grillo?" ma che potrebero esserci "altri" che usano canali alternativi a quelli usati da questa categoria politica che sarà ancora per un po' blindata sia dall'esserci nel media politico per eccellenza che dall'attuale legge elettorale).

    Continuando: l'attuale classe polica ritiene "strategicamente importante" COMUNICARE tramite "fèisbuk" e "tuitter" (Renzi docet) ma... sembra anche a voi che vi sia un qualcosa di contraddittorio tra ciò e l'essere "in crisi"? Quindi: siamo sicuri che la crisi non sia "la loro" più che "la mia"... nel senso che "loro" dicono sia crisi magari la loro impossibilità a crescere ancora... mentre io, che se devo cambiarmi non oso dire gli infissi ma il frigorifero e mi devo prendere una finanziaria... cosa cazzo stavo aspettando a insospettirmi che le cose non girassero per il verso giusto? Che me lo dicesse mentana?

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  5. "Kylie ha detto...
    Concordo su tutto, e dovremmo davvero scendere in piazza!"

    opaaa.....si sono infimati gli spaghetti :)))
    mo vediamo se da noi la polenta esplodera.

    in bocca al lupo!

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  6. @Eva
    Capisco il tu discorso e mi starebbe anche bene che il loro stipendio fosse più alto della media, la vita sotto i riflettori costa.
    Ma si è andati ben oltre.
    I problemi vanno ben oltre i loro agi comunque.
    Credo di debba cambiare tutti o quasi tutti. Conosco persone che non so se onestamente pagano le tasse. Conosco persone che fanno i moralisti che nel loro piccolo rubano e tutti sanno, ma nessuno parla. C'è stato uno spreco generale una connivenza direi.
    Siamo uno strano popolo poco incline ad incazzarci sul serio, ma bravissimi a puntare il dito. Da notare, l'italiano è in vacanza e tutto tace o rimbalza in rete. Io sono seriamente preoccupata non vedo un futuro, e non vedo una preoccupazione fatta di agire. Solo chiacchiere e ancora chiacchiere.


    @rabbah
    Io adoro la polenta, e aspetto forse invano.

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  7. Nemmeno io credo negli "incazzi" italiani. Penso che l'Italia è in un tale caos, sopratutto mentale, che siamo nel pieno di quella fase "ognuno per se e dio per tutti".

    Ma non ci diamo troppa pena, il mondo è civile e ogni situazione ha i suoi pro e i suoi contro. Mi spiego meglio: ai tempi di Ghoete, il viaggio in Italia era una specie di pellegrinaggio in un luogo dov'era stata una grande civiltà (Roma) e ciò è documentato visibile dal, anzi, dalle opere letterarie e pittoriche e, dopo, fotografiche. Un genere che evidentemente dovrà proseguire, opportunamente adattato ai nostri tempi virtual-fantascentifici.

    Per l'arte, quindi, il caos è assolutamente stimolante. Per i pensieri, idem.

    Ora, la storiella potrebbe cominciare così:
    "Nelle terre piene di luce era un "anarchia" capace di assumere tutte le sfumature tra la gioia e il dramma. In tempi romantici si pensò di compensarla spostando verso di essa un qualcosa che stava a nord-est e che agli ingenui (non per niente erano romantici) era sembrata razionalità. Invece si trattava solo di un accozzaglia di feudatari prezzolati, che avevano garantito ad altri vagamente ad est dove gli spavaldi, dopo tanto tempo che essi erano stati succubi degli imperatori dell'ovest, avevano trovato finalmente sfogo alla loro voglia di essere protagonisti. Spesso diventavano capi villaggio ingraziandosi a suon di doni le popolazioni che da quelle parti solevano farsi rappresentare da graziose fanciulle (usiamo questa BUCOLICA espressione, và).
    Essi erano ritenuti dei maghi: essi distribuivano beni procurati apponendo la scritta "made in italy" a prodotti che gli indigeni ritenevano banali mentre invece, con il loro semplice tocco, 30 euro diventavano 300 nel listino finale. Ma, disse qualcuno, non basta sognare (e te pareva!), serve una legislazione favorevole.

    Non c'è problema, rispose "il nano"... che sbucò fuori all'imprroviso, con il suo sorriso travolgente..."

    ecc. ecc.

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