martedì 7 dicembre 2010

Tra i ricordi del passato e i dolci in forno. Aspettando il Natale.

Credo la mia pelle si sia impregnata di vaniglia, cioccolato e essenze di cucina varia oggi.
Domani è festa e a casa mia da sempre si festeggia alla grande.
Sono due giorni che cuciniamo io e mia mamma.
Avremo a pranzo una quindicina di persone, tra parenti e amici e subito dopo pranzo altri ospiti per il caffè e i dolci.
E al solito pur divertendomi , mi mancherà chi non c'è più. Si lo so, la vita continua e io faccio di tutto perché sia così e anzi sono molto più serena ultimamente, ma non posso fare finta di non vedere quei posti vuoti. Ma so che ne sarebbero felici e mangerò qualche pezzo di torta in più per loro.

Le feste hanno il dono o la disgrazia di riportare a galla il sommerso.
Evito di andare nei posti prettamente natalizi e in macchina ferma ai semafori guardo dritta davanti a me...Mi aggiro sui marciapiedi come un guerriero col naso rosso e le mani in tasca. E mi sdoppio.
Una parte di me sforna i biscotti e sorride davvero divertita e l'altra soffre in silenzio e fà finta che tutto vada bene per non dare modo a nessun altro di dare inizio alla saga dei ricordi.
Quanti Natali, quante feste piene di rumori e profumi.
Quanta fatica anche.
E colori e luci...persino dei Natali sotto la neve. Ripensadoci ora è giusto anche così è la vita e anzi ad averne di ricordi anche se nessun Natale sarà mai uguale, ma tutti con un loro perché.
Mi sento come la panna che ho lavorato con la nutella. Variegata...Dalla finestra vedo gli addobbi sulle finestre dei palazzi circostanti...lucciole colorate che fluttuano nella notte per colorarla di desideri e speranze.
Penso a qualcuno lontano e sorrido...
Penso alle polpettine che cuociono lentamente nel sugo e so per certo che il senso di famiglia è la cosa più importante della mia vita. Mi piace vedere le tavole imbandite , mi piace la casa affollata nei giorni di festa. Mi piace appartenere ad un nucleo anche se scomposto. Mi piace anche la mia solitudine per scelta. Ma ora non è tempo.
Ora ho bisogno di folla per ubriacarmi di nuovo di vita e per non avvertire la mancanza fisica di chi amavo.
Se chiudo gli occhi mi perdo per attimi infiniti...e devo rassegnarmi, perché ormai tutti i natali che verrano saranno così...sedie vuote e sedie occupate da nuovi volti e nuove storie. E io che sfornerò dolci tra malinconia e sorrisi.
Questo è il mio Natale, questa è la mia storia...una storia come tante.

7 commenti:

  1. Ciao Nicole, La fotografia è veramente stupenda.
    Si,le feste sono fatte per divertisi e stare in compagnia,ma quando si spengono le luci, un pò di tristezza ci assale.
    Anch'io ho l'abitudine di guardare i posti vuoti e pensare.
    Poi alzo un bicchiere e brindo, non consumo abitualmente bevande alcoliche..ma nelle feste comandate faccio la mia parte. Ciao, divertiti,sorridi e vai avanti.
    Dimenticavo..la Bimba meravigliosa sei Tu?

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  2. Purtroppo i posti vuoti sono parte dell'ineluttabilità della vita, ma la vita porta pure a riempire nuovamente quei post; ti auguro un futuro dove tutti i posti sono occupati da persone amate, mentre le persone scomparse continueranno a vivere nei tuoi sentimenti con immutato affetto.
    Ciao

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  3. tu almeno sai fare i dolci. io nemmeno quelli:)
    Sarà un Natale meraviglioso, vedrai.

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  4. questo natale sarà peggio di quello precedente. Non solo sedie vuote, ma cuori rossi di rabbia ed abbracci che stentano a venire.
    Quelle sedie vuote.... toccherà a noi riempirle con il nostro ed il loro amore.
    Un abbraccio
    Joh

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  5. Ma il natale cattolico che c'entra con il Natale voluto da S.Francesco d'Assisi (tutto rivolto al simbolo della natività del Cristo come metafora della Rinascita dell'umanità)?

    Questo dei cattolici alla fine é un ingozzarsi di carboidrati,grassi,proteine...e tutto nel senso bifolco "crepi la miseria" e perché NO: crepi governo ladro?.

    Ecco,ecco,ecco...a proposito
    come si fa a far crepare la miseria?
    Ce lo può forse spiegare la politica? oppure santaromanachiesa?
    Oppure i commercianti che hanno rioccupato il piazzale del sinedrio?

    Ma ???
    Ahhh! forse ce lo farà capire quei tanti Babbo Natale che si arrampicano con la scaletta di corda agganciata ai tanti balconi - uno scempio di imbecillità genitoriale e parentale - dicendo che sono i bimbi che lo vogliono: Si divertono tanto,ma tanto!!!

    E tutto questo: dai giocattoli,ai regali,al pesce,alle salsiccie,al baccalà fritto,ai dolci col miele ecc...per finire al panettunnnn! che cazzo c'entra col Santo Natale, con S.Francesco,col "sia pace in terra e gloria nei cieli al Signore?" chi me lo spiega?

    Va beh, ho rotto la minkia a tutti con queste invenzioni,farneticazioni,frustrazioni ecc.ecc...a Sì! piene mani.

    E giuro, non sono diverso dal popolo sovrano virtuale, così oggi cazzeggio...vuoi vedere che magari ci riprendiamo in mano la nostra vita e invece di spendere tutti sti miliardi di €, magari con molto meno aiutiamo l'UNICEF, Medici senza Frontiere, AIRC, Save Children ecc.

    IO GIA' LO FACCIO E VOI?
    COMUNQUE, IL GIORNO DELLA RICORRENZA DEL NATALE SEGUIRO' L'INSEGNAMENTO E LO SPIRITO VOLUTO DA "SAN FRANCESCO"

    Ciao Nicole, anche a me mancheranno gli immortali! coloro che non ci sono più.
    Perché immortali?
    Ma perché vivono giornalmente nei nostri cuori e non nei ricordi, té capì?

    eros né un dio,né un demone,né un umano...

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  6. Sará natale, e come tutte le cose, passerà.
    E quando sarà passato, la festa, lo sfolgorìo dell'anima, gli amici del cuore e il cuore degli amici, e la consapevolezza di chi vive la, e non viene vissuto dalla vita... saranno il miglior viàtico che potrai esserti data.

    Ci credi?

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  7. Ciao Nicole,

    mi sono chiesta come mai il Natale ci rende così...malinconici..sospesi tra ricordi e nostalgia ,che incastriamo tra dolci,luci,profumi speziati e il vai e vieni di gente....e mi è venuto subito da pensare al cielo....lo so ,un pensiero che forse apparirà strano..dove il nesso ? Il Natale è un pò come il cielo perché dappertutto è un pò lo stesso, e ci fa sentire tutti più vicini perché lo viviamo nello stesso istante .

    un bacio

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