lunedì 27 dicembre 2010

Cogito ergo sum

Penso di non pensare e penso...
Penso e dunque sono e sono se penso...Cartesio docet.

Ho conosciuto un tempo chi metteva in dubbio tale affermazione...

In effetti è un esercizio estenuante, non è possibile pensare a niente, nel momento che ti sforzi di non pensare, già compi un'azione mentale e si innesca un processo senza via d'uscita.
Però mi piacerebbe ogni tanto non pensare a niente, non farlo lavorare troppo il mio cervello. E invece vive di vita propria. Se dormo sogno e quindi il mio cervello insieme al mio subconscio decodifica ciò che tento di trattenere o peggio nascondere e lo rispedisce al mittente sotto forma di incubi o di sogni in apparenza indecifrabili.
Una volta sognai due topini, in una strada illuminata da una notte senza stelle in bianco e nero. Un'immagine fotografica bellissima...Solo i topini erano vestiti a colori...una lei e un lui che ballavano un tango sotto a un lampione. In una strada larga e deserta.

Non l'ho ancora compreso quel sogno...Se c'è uno psicologo o pischiatra che mi legge è pregato di fornirmi spiegazione. Grazie:)

Sogni ne faccio tanti e alcuni ricorrenti...Spesso sogno di essere in pericolo e di digitare un numero di telefono che non riesco mai a completare e che poi ricomincio in modo ossessivo e compulsivo a ripetere all'infinito.

Ieri notte non ho sognato o meglio non ricordo il sogno ed è raro che avvenga. Credo sia intervenuta una censura interna e abbia castrato i ricordi. In effetti non desideravo sognare...Avrei avuto degli incubi sicuramente.

Oggi è giornata di scazzo...Sarà il tempo , sarà che non c'è il sole fuori e sarà che alcuni conti non mi tornano. Normale amministrazione...comincio a non stupirmi più e questo non è un bene. Mi secca avere ragione alle volte. Alle volte vorrei tanto sbagliarmi su alcune cose...oh cavolo mai un colpo di scena, una smentita dell'ultima ora.


Ora devo staccare...to be continued...

Eccomi...ho dovuto fare un bel po' di cosette, compreso uscire...Ma non ho perso stavolta il filo del discorso.
Con mia cugina ho riannodato il filoNicolpensiero. Abbiamo parlato di fragilità. E' da tempo ormai che mi sento 'fragile' in mezzo ad una moltitudine di persone fragili...Lo sono i sentimenti, il dolore, gli ideali....Una società contemporanea che non trattiene più nulla e nemmeno lo trasforma...lo brucia soltanto.
Quando incontro dei ragazzi li guardo tra l'amaro e il dolce e mi chiedo se sapranno fare meglio di noi. Se riusciranno in quello che due generazioni hanno fallito. E non sarà per nulla facile per loro avendoci come esempio distruttivo.
Cosa non abbia funzionato non lo so di preciso...ma di certo se mi guardo intorno è tutto relativo. Io l'abbraccio il relativismo per tanti aspetti...Ma chissà perché allora sognavo due topini innamorati che ballavano il tango...E chissà perché solo di notte alcuni fantasmi vengono a cercarmi....E chissà perché molti i sogni non li ricordano nemmen...o eppure è scientificamente provato che tutti sogniamo, ma proprio tutti.




6 commenti:

  1. Tanti cari auguri di buone feste e felice Anno Nuovo a te e ai tuoi cari.
    Con affetto
    Giulia

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  2. Che meraviglia Lisa Gerrard.
    Per il sogno,non da medico ma da paziente,credo proprio che lei sia tu,bello no, voi a colori tutto il resto bianco e nero

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  3. Giorni fa ho sognato che il mio giovane dentista si era ritirato stanco del mestiere...

    Un abbraccione e buona giornata!

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  4. Passato per caso girovagando da un click all'altro. Mi sono fermato a lungo per le immagini e la colonna sonora. Ma non posso commentarti, sto dentro un sogno e i tuoi sogni mi sembrano una realtà che oggi mi desterebbe. Non voglio, non oggi. Sto sognando a colori pastello, provaci anche tu se oggi è una giornata grigia o interlocutoria. Ciao

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  5. beh io ogni tanto ci riuscivo a non pensare a nulla.
    ma la situazione lo permetteva, star bene, essere soddisfatto e magari stare tra le braccia della persona che amavi.
    c'erano quei momenti dove stavi quasi in trance.

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  6. Infatti, ma non tutti hanno voglia di scoprire di che materia sono fatti i sogni. Si chiamano materialisti, sì, quelli lì, quelli del Rogito, ergo sum.

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