lunedì 17 maggio 2010

Solo un'opportunità...


Se dobbiamo credere nell'astrologia, il mio segno zodiacale dei Gemelli, mi rispecchia in molte cose, se poi ci mettete un ascendente cazzuto come il segno dell'Ariete e un passionale Scorpione nel campo dell'eros e passionalità direi che avete il profilo di una macchina da guerra:))))

Uff, la prendo sempre alla larga per parlare di qualsiasi argomento, tranne quando non scrivo...

Insomma, tutti questi elementi vuoi per caso, vuoi perché effettivamente incidono, mi portano ad essere una persona in continua esplorazione...Mi piace conoscere nuovi mondi e teste pensanti più o meno affini a me. Gente inquieta e irrequieta, che ama parlare, discutere, provocare e mettersi in discussione.
Gente che come me non si tira mai indietro...che prima di dire che qualcosa non va, prima prova...ma che comunque non regala la propria amicizia a chicchessia, ma valuta, pondera ed innesca sempre un paracadute per gli atterraggi di emergenza.

Insomma, vengo al dunque...

Tempo fa fui invitata a partecipare ad un Gruppo su SECOND LIFE...ne avevo sentito parlare bene da alcuni, male da altri, ma non mi ero mai avvicinata a questa esperienza. Un po' per mancanza di tempo , un po' perché avevo altre priorità.
Ma poi mi sono detta, ma siiiiiii, proviamo!

E' stata una piacevolissima scoperta! Ho conosciuto persone che al momento sono molto nelle mie corde...Persone che come me, amano la notte e dormono poco. Praticamente una chat visiva...Ambienti creati da architetti e non , molto belli e curati al massimo. Ci ritroviamo quando ci va, soprattutto di sera, ci accomodiamo e parliamo di tutto. La padrona di casa è eccellente, tiene sempre viva l'atmosfera...Ieri la discussione verteva sulla politica e la crisi economica italiana. Ognuno in libertà dice la sua, un sottofondo musicale rende tutto più gradevole e le ore scorrono veloci e piacevoli.

Si, lo so, che molti di voi scuoteranno la testa o penseranno che la realtà è altro...Certo che lo è...Ma nella realtà non sarebbe mai possibile incontrare persone dall'altra parte del mondo quando ci va.
Abbiamo tutti una vita reale e nessuno di noi lo dimentica...ma anche incontrare degli amici distanti è piacevole, molto di più che passare serate sprofondati in un locale con un bicchiere in mano e niente da dirsi.
I modi e i tempi siamo sempre noi che dobbiamo definirli...e la porta per andare via è sempre aperta.
Certo si può trovare di tutto nel virtuale e anche su second life...ma dipende sempre da noi e dalle nostre scelte. Anche nel reale si può scegliere se andare in una casa di appuntamento o no...Se mentire o ingannare.

Bisogna solo stare attenti a non regalare la propria fiducia e chiudersi possibilmente in un gruppo di persone che si conosce e con le quali si condividono idee.

Ognuno troverà ciò che cerca...Io cerco solo dialogo, curiosità e possibilità di scambiare opinioni e pareri. Il mio gruppo è ben formato da persone molto colte e simpatiche e quando posso ritrovarmi con loro è molto piacevole.

Le trappole? Ci sono ovunque, fa parte della vita...Se si entra pensando di trovare risposte alle proprie domande o di risolvere i propri problemi allora è inutile...Non esiste un posto del genere. Al massimo possiamo approdare in un posto ideale e reale solo se abbiamo prima trovato le risposte.

Non voglio fare proseliti, ma solo raccontare un'esperienza di vita che al momento mi accompagna. Nella foto sono io di fondoschiena e alcuni miei compagni di avventura, compresa la padrona di casa.

E non scuotete la testa e abbozzate sorrisetti che vi vedoooo...Tanto non me ne frega nulla:) Nel senso che sono maggiorenne e vaccinata per trovare la strada da sola.:)


P.S.
Come ha detto qualcuno chiamarla seconda vita (second life) è viziato in origine...non è una seconda vita, ma solo un'opportunità come tante per trascorrere il tempo in modo piacevole.







16 commenti:

  1. non ho preconcetti.
    ma penso che, così facendo, si perda il contatto con il reale.
    il reale ha molte più "complicazioni" (anche piacevoli) che il virtuale non ha.
    basta anche mutare tono di voce per "dipingere" in modo radicalmente diverso una parola o un'intera frase.
    il virtuale ti fa perdere tutto questo, è un surrogato (a mio parere, ovviamente ;)

    Ciao :)

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  2. Dai Nicole... Non mi dirai che anche tu ti sei messa a giocare a quel giochetto da adolescenti...
    Non ci posso credere!!! :-)))

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  3. Ciao!

    Personalmente concordo con te e sono contrario ai pregiudizi su Second Life e forme analoghe di espressione.

    Perché è comunque di "comunicazione" che si parla: scambi di idee e di esperienze.

    E comunque ben venga, anche se il modo di attuare questi scambi avviene a distanza, e in mondi digitali (l'aspetto grafico è piacevole, ma non è certo la sostanza).

    Inoltre nel web si ha la possibilità di conoscere più facilmente persone affini al proprio sentire e intendere.

    Quoto!

    Un abbraccio!

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  4. Ben arrivata nella grande famiglia ;-)

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  5. http://www.youtube.com/watch?v=5FBJOwlnBUg

    :)

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  6. noooooo non ci credo... anche tu su second life??... ma com'è possibile, e dico io ma cosa..., cioè intendo...., quasi mi sembra.... ma poi quegli altri quattro pirloni.... e come si vestono... e a quello seduto sulle scale un paio di scarpe non potevate regalargliele?.... Cioè assuuuurdo.... ma chi ha scattato la foto? assuuuuurdo... e poi.... volevo dire..... nooooooooo.... assuuuuuuuurdo.

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  7. Sì, credo che sia un posto dove incontrarsi, oltre che ad offrire altre possibilità.
    Per esempio potrei costruire un tempio, sul modello del Partenone per esempio, dedicato al culto della personalità.
    La mia. :-O

    Che poi si trovi gente che non ha ancora imparato ad allacciarsi le scarpe e le perda ad ogni piè sospinto è un mistero di questo strano mondo dove si può volare, ma camminare, e guardarsi in giro, è problematico. :-)

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  8. importante è stare bene con se stessi.
    Ciao Nicole

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  9. Io non ci ho mai provato e non sono tentata.

    Buona settimana cara

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  10. Vuoi stare su questo...come si chiama?Va beh stacci, ma perché raccontarlo? ora ci saranno i facebookisti che te la tireranno a meno che tu non sia anche residente su facebook, c'é anche quell'altro network, come si chiama...a sì Tuytter (si scrive così)e poi ecc.ecc.

    Seriamente! Forse questo rifugiarsi in questi ambienti virtuali é una necesità oggettiva...
    Ma le amicizie, quelle vere perché NO? sono invadenti? chiedono troppe spiegazioni? oppure nel virtuuale, poiché tutto é anonimo e non si rischia niente del privato reale?

    Comunque sia, come ben dici - sei adulta e vaccinata - se tutto ciò ti fa sentire viva, partecipe di una comunità a te congeniale, ti allarga gli orizzonti di esistenza più della realtà: allora FAI BENE...in fondo si tratta di sconfiggere l'insonnia o NO?

    Ciao Nicole e aspettando "godot"...eros va a fare la spesa al supermercato,ahahha.

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  11. Si, bello, ma ... succede anche che uno stia tranquillo a passare il proprio tempo e gli arrivi un messaggio che lo qualifica come maniaco sessuale; e che la cosa nasca da qualcun altro che ha interessi poco chiari; e che quest'ultimo appartenga ad uno splendido gruppo di persone virtualmente simpatiche ed intelligenti.

    Chi stabilisce cosa è vero e cosa no?

    Io approccio il virtuale (nella fattispecie Second Life) in altro modo.

    Quando entro mi accingo mentalmente ad andare a teatro, dove il pubblico è intento alla “storia”, alle parole che esprimono concetti, che è la sostanza, ed al modo in cui le parole vengono elargite, che è la forma; l’attore-uomo è un nick, l’uomo-attore è uno sconosciuto. Nel contesto del teatro è importante conoscere l’uomo-attore? Pare di no.

    Assimilando il virtuale al teatro, potremmo concludere che sarebbe opportuno disarticolare totalmente il nick dal suo proprietario fisico ed occuparsi esclusivamente dei concetti trattati. Ma il virtuale non è totalmente assimilabile al teatro: ogni relazione col mondo virtuale può essere di tipo passivo (entro e leggo), esplorativo (navigo alla ricerca di informazioni) o interattivo (dialogo con altri) e loro combinazioni; ora il teatro è ovviamente assimilabile ad una relazione di tipo passivo mentre il virtuale, per molti di noi, è di tipo interattivo. Potrebbe essere comunque valido il concetto di dialogare sui contenuti e disinteressarsi del nick che li esprime, ma, ad esempio, a me risulta ostico.

    Probabilmente non sono geneticamente pronto a sostituire, anche solo in parte, le relazioni fisiche con relazioni virtuali; non sono pronto a discutere seriamente attorno ad un tavolo hi-tech dove le sedie non hanno gambe dovendo sostenere solo un nome in codice, ben che vada un ologramma. Mi vanno strette perfino le conference call e le multivideocomunicazioni, ormai indispensabili nel mondo del lavoro. Sono ancora legato a cogliere il significato di uno sguardo o di un sorriso, del timbro di una voce, finanche di un odore; e possibilmente con l’intermediazione di un piatto ed un bicchiere reali, che sono sempre un ottimo catalizzatore.

    Da una parte nella relazione virtuale si è indotti a frammentare la propria attenzione verso ogni interlocutore presente, dissociandosi in molteplici connessioni sempre mutevoli e sempre temporanee: in qualche modo sfaldando il puzzle che natura, ambiente e società hanno creato a formare il proprio Io reale.
    D’altro canto l’assenza di una presenza fisica reale e la conseguente impossibilità di usufruire di tutti i messaggi annessi diminuisce drasticamente l’accesso alle informazioni fondamentali alle quali siamo abituati nelle relazioni interpersonali.

    (continua)

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  12. (segue)

    Ho il sospetto che i due fenomeni associati possano condurre a forme di depersonalizzazione, mascherata da onnipotenza di comunicazione.

    La possibilità di giocare ruoli diversi per osservare la reazione degli altri o di cambiare la propria identità con un click, anche se con intento più da ricercatore che da truffatore, non mi piace; come non mi piace l’eventualità che l’interlocutore sfumi il limite fra realtà e finzione fino a sostituire l’io online a quello offline.

    Ma come si può continuare qui, parlando a non so chi, a ragionare su questioni così complesse? Come si possono affrontare argomenti come la distorsione del tempo e dello spazio, l’insicurezza dell’io reale che si rifugia nel comodo mondo virtuale dove non ha necessità di definirsi o di strutturare relazioni stabili? Come si può manifestare il pericolo che la fase dell’io virtuale prenda il sopravvento su quella dell’io reale, capovolgendo di fatto il senso della propria esistenza, come l’alcolista che è sano solo quando è ubriaco poiché nella fase asciutta è incapace di affrontare le problematiche che lo affliggono ed evade dal proprio mondo rifugiandosi nell’alcool?

    Crediamo di conoscerci attraverso il virtuale e conosciamo, in minima parte, solo ciò che stiamo rappresentando, come a teatro, e se qualcuno recita se stesso non lo sapremo mai.

    Ecco: ci siamo creati probabilmente una nuova forma di incomunicabilità fatta non di silenzi ma di troppo rumore.

    Se una qualche conclusione si può tentare, le mie non hanno alcuna certezza.

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  13. Hem...cos'è Second Life???
    Mi assento un attimo on-line e non so più nulla!Incredibile.

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  14. Ciao,credo sia un'esperienza come un'altra,l'importante è divertirsi.
    Quella girata di schiena sei Tu? mi sembri un pò rigida. hahahah! Ciao Nicole,buona serata.

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  15. Mi stupisce trovare cosi' tanti critici nei commenti a questo post. Personalmente, odio facebook per l'assoluta mancanza di privacy che comporta, ma mi iscriverei oggi a second life se avessi un computer abbastanza potente per supportarlo. Che poi non avrei tempo per starci e' un altra questione...
    Ma trovo che sia un modo come un altro per conoscere gente, o anche solo scambiare opinioni, confrontarsi con quelle degli altri, essere vivi. E non si e' vivi solo in un altro posto, ma anche nella propria stanza, dietro lo schermo.
    Che le amicizie virtuali possano essere meno importanti o coinvolgenti di quelle "reali"? Forse sono fisicamente meno vincolanti, ma va bene cosi'. E' solo un altro modo per portarle avanti. ;)
    Ciao!

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  16. Premesso che adoro la colonna sonora che inserisci (molte delle canzoni che hai inserito fanno parte del mio lunghissimo elenco di canzoni da portare su un'isola) non capisco però questa storia di second life.
    Già con Chiara una volta ho discusso su sta cosa.
    Onestamente penso che stiamo già troppo tempo dietro ad uno schermo e siamo sempre più distanti dalla realtà e dagli altri. Io quando mi ritrovo qualche sera (come questa) da solo a casa davanti ad un pc...mi intristisco pensando a quando (con qualche anno in meno ovviamente..) uscivo tutte le sere e tornavo spesso e volentieri il giorno dopo (basta superare la mezzanotte per questo ma talvolta vedevo l'alba ed è bellissima..).
    tu poi parli di "amici" e la cosa mi lascia ancora più perplesso. Sono piemontese, falso e cortese si dice e forse è così..per farti amico un piemontese..hai voglia..ne devi sudare di camicie. Se conto gli amici che ho nel reale forse arrivo a 10, nel virtuale...penso di essere vicino a due o tre..ma con molti "distinguo" ma probabilmente la cifra più realistica è "zero".
    Anche perchè io distinguo: amici, conoscenti, simpatizzanti..ect ect.. sino ad arrivare a quelli la cui sorte mi interessa quanto quella di un agnello a pasqua.
    Cmq la mia è solo una riflessione personale e prendila per quel che vale e cioè meno che zero.
    a.y.s. Bibi

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