domenica 13 marzo 2011

Sacrosante banalità...

Mi capita spesso di ascoltare frasi del tipo: Senza un figlio la mia vita è inutile è una non vita, e ora che ce l'ho la mia vita ha un senso.
Non sono per nulla d'accordo e mai lo sarò. La vita ha sempre un senso anche quando prende direzioni non previste. E ce l'ha a prescindere da tutto, anche senza un figlio. Ci sono tanti motivi per non essere mamma( non parlo ora di aborto) o esserlo e sono tutti legittimi. Ma guardandomi attorno non vedo che immagini e dichiarazioni di amore a profusione soprattutto di gente dello spettacolo , ma anche dai vicini di casa.
Peccato che poi la realtà abbia tante altre facce.
Un figlio dovrebbe nascere per amore solo per amore e dall'amore punto. Non essere merce di scambio o passaporti per l'eternità. Ovviamente e fortunatamente non è per tutti così.
Un figlio totalmente figlio è di chi lo cresce con cura e con amore indipendentemente da chi lo mette al mondo.
Di conseguenza sono a favore delle adozioni da parte dei single o coppie di fatto.
Vorrei che mi spiegassero perché sia più giusto farli crescere in un istituto piuttosto che da una persona anche sola, ma disposta a dare loro tutto l'amore e le cure di cui hanno bisogno. E vorrei che il Premier che tuona dal pulpito difendendo il concetto di famigghia mi spiegasse cosa ha fatto lui per i suoi figli di concreto e non materiale a parte che per un colpo di reni dall'alto dei suoi talami.
Li accompagnava a scuola la mattina, gli cambiava i pannolini o cosa!?
Cosa non potrei fare io o tante persone come me, che lui ha fatto?
Per lavoro e non ho visitato degli orfanotrofi...quanti occhi spalancati che ho visto , occhi che ti pregavano di portarli via da li. Tanti li avevano pure i genitori, ma chi per povertà estrema o per incuria li avevano parcheggiati li. Doni preziosi scartati alla nascita e non. Non ho visto e sentito amore in quei posti. No no.
Forse non lo sapete , ma ognuno di quei bambini porta soldi all'interno di quegli istituti...e ovviamente si fa la cresta per non spenderli tutti.
Alla fine è sempre una questione di denaro.
Ho smesso di andarci perché ci stavo troppo male, per loro , ma anche per me. Sentirsi impotenti è tristissimo...E allora chiedo ancora una volta, perché?
Perchè chi ti tirava dalla giacca o dalla gonna, debba vivere i suoi giorni fino alla maggiore età sognando , mentre in tV guarda la famiglia del Mulino bianco.
Si, perché non sa , non può sognare di volare basso...che tra la sua non famiglia e quella del Mulino Bianco, c'è una via di mezzo fatta di affanno, di normalità ma anche di certezze d'amore. E allora estremizza e intanto cresce tra vuoti che mai più nessuno riuscirà a colmare. Mentre la fuori ci sono single come me che ne sentono la mancanza, donne che si fanno torturare dagli ormoni, viaggi della speranza, uteri in affitto e tanto tanto altro.
Come se nella vita si potesse sempre scegliere di avere una mamma e un papà normale...Come se non esistesse il divorzio o le separazioni...Mica tutti i figli dei separati sono infelici; mica tutti i figli di non separati sono felici.
Esistono condizioni semplicemente condizioni tutto qui...
Ma la Chiesa non vuole e non vuole il nostro Governo, perché al nostro Governo servono i loro voti.
E allora ci perdiamo tra chiacchieri inutili e psicazzi da salotto.
Ma io non ho mai conosciuto nessun bambino felice di essere in un istituto.
Non ho mai neanche mai visto un cane felice in un canile e mi si passi l'esempio.
E alla fine conta la felicità di chi? E non credo avrò mai una risposta.

8 commenti:

  1. Ciao, io forse sono anomala ma non voglio figli. Non saprei occuparmene, a stento riesco a pensare a me stessa. E un figlio è una grossa responsabilità. Credo di essere troppo egoista per poterne mai fare uno. La vita ha sempre senso, finché c'è! A presto!

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  2. Sulla stessa linea scrissi questo e sottolineo che fino a quando il danaro interaggirà con le persone come un essere vivente ogni buon proposito fallirà miseramente. Introdurre per legge valori e rispetto, forse sarebbe più utile.

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  3. Nicole, siamo vittime quasi sempre impotenti davanti alle ingiustizie. Fa male, scatena rabbia, verrebbe voglia di "giustiziare" chi si approfitta dei deboli soprattutto se chi a farlo sono, come la storia ci insegna, coloro che inneggiano alla pace ed alla carità.
    Non posso che essere solidale con i tuoi pensieri.
    Joh

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  4. I bambini che ti guardano mentre vai via e non puoi far nulla per loro sono una cosa insopportabile, io lo ricordo come un incubo. Però l'adozione prevede una dose di amore e coraggio che pochi di noi hanno e se a questo aggiungi una legislazione sfasciata il cerchio si chiude.

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  5. Io non ho figli, forse non mi si è ancora sviluppato quel senso materno...
    Ad ogni modo io e l'uomo di casa stiamo bene così.
    Per ora coccoliamo i nostri quattro micetti di casa.
    Non per tutti è così. Conosco coppie che invece desiderano tanto avere figli ma non riescono, non possono. E per poterne adottare uno ci si trova a fare una corsa ad ostacoli.
    Fosse per me toglierei tanta burocrazia e farei le cose molto più semplici.
    E cercherei per prima cosa il bene dei bimbi soli, che vivono negli istituti o nei paesi afflitti da orribili guerre.
    E aprirei il cuore per capire l'amore. Quello che può provare un gay, un single, una coppia di fatto, che potrebbe cambiare la vita di uno di quei tanti bimbi.
    Ci vuole solo quello.

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  6. Il senso di avere figli cambia col tempo e gli anni, non è facile da descrivere se si è passata la cinquantina. I figli sono quasi sempre una segreta gioia ma non possono essere scambiati per una panacea alla solitudine, nemmeno per una scelta ideologica o per dimostrare qualcosa a qualcuno oppure per ricattare qualcuno.
    I figli li fanno un maschio e una femmina, tutte le altre vie sono secondo me discutibili. In alcuni casi risibili.

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  7. C'è un uomo.
    Ha una compagna o una moglie... non importa.
    Vita di coppia normale senza affanni e senza esuberanze.
    Si fanno le cose che devono essere fatte e anche quelle che non devono farsi.
    Figli? nessuno.
    Li vogliono? non si pongono la questione. Cioè nessuno dei due dice all'altro "voglio un figlio o una figlia" nè che non lo vuole. Non c'è e basta. O, come odiosamente si dice comunemente, "non vengono".
    Istinto materno? non saprei. Non è cosa che ci riguardano gli istinti altrui. Tanto per definizione non li cambi e non puoi criticarli.
    Istinto paterno? forse. cioè gli piacciono i bambini e anche molto, ma non al punto di "desiderarne uno suo" (PS se l'oggetto del desiderio di ognuno è una persona è buona regola chiedere all'altro se è d'accordo).
    un giorno la frase: "sono incinta".
    Solitamente ci si aspetta da un uomo una reazione di felicità o un sorriso, oppure in altri casi, l'esatto contrario. In ogni caso ritengo sia filosoficamente ipocrita per un uomo, ma questo è altro discorso.
    ed ecco che arriva. Credo che istintivamente il maschio, anche quello più colto e intellettualmente dotato, abbia un atavico desiderio di avere un maschio come "erede".
    ma a quest'uomo il Dio-Fato gli ha dato una bambina.
    E ora che cazzo fa? come ci si rapporta? Pensieri e pensieri che ingombrano ogni azione sino al giorno della nascita.
    e quel giorno è un giorno che alcuni definiscono dell'ultima rosa.
    qualunque cosa accade a quell'uomo da quel momento è storia che è solo all'inizio e per il resto è tutta da scrivere. In parte già scritta da altri prima di lui, ma comunque per il resto sarà una storia inedita da vivere nella consapevolezza di crescerla insegnandole in silenzio come sarà quando vorrà o dovrà camminare da sola e quale sarà il senso e la personalità che chi è stato chiamato a vegliare su di lei l'ha aiutata a renderla consapevole

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  8. E dici bene perché, purtroppo, da questo s-governo di m...a non avrai mai risposta.

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