domenica 8 novembre 2009

Un materasso ti cambia la vita.

C'è una parte in questo film che è una metafora di vita. I problemi vanno affrontati con coraggio, arrendersi mai...solo alla morte. La vita alle volte ci pone dinnanzi a situazioni o scelte difficili e allora bisogna trasformarsi in guerrieri. Combattendo.

Mi ha fatto pensare a questa cosa una persona molto importante per me. Nessuno è immune da problemi. Siamo tutti alla ricerca di qualcosa; chi di se stesso; chi di un amore perduto, di un sogno infranto, di una bolletta o più bollette da pagare, e tanto tanto altro.

Sono tre giorni di inquietudine e ormoni sballati, di insofferenza. Prima di uscire ho avuto scambi di idee con diverse persone. Ognuno di loro mi ha dato una visione che andava al di là del mio centro.

Mi è balenata anche l'idea di chiudere il blog. Non perché non abbia più nulla da dire, ma perché il modo di raccontarmi, sta cambiando e sento il bisogno di andare più a fondo. Ma non ci riesco per mille motivi. Ho compreso troppo tardi che non si può' essere se stessi fino in fondo avendo un nome e un volto non anonimi. Si diventa un tiro a bersaglio. E non ho voglia di polemiche, di giudizi frettolosi e del tutto arbitrari. E non ho voglia di esser costretta a spiegarmi. E non mi riferisco solo alle polemiche dell'altro giorno.

Ho messo la moderazione, ho dovuto cancellare commenti ed è una cosa che non mi è piaciuto fare. E' un gesto che sa di vigliaccheria o così almeno credevo...poi DARK mi ha fatto riflettere sulla moderazione ai commenti. E ha ragione! Questa è casa mia e bella o brutta che sia ho il diritto di tutelarmi. Ho messo la mia faccia qui dentro. Chi mi vuole attaccare uomo o donna che sia, si accomodi pure, ma mettendoci anche la propria di faccia. Ho letto persino di una persona che mi attaccava in un altro blog. Una signora che ha un blog da tempo su blogspot. Una che quando mi commenta di tanto in tanto mi riempie di baci, bacini e complimenti stucchevoli.

Non ho attaccato, perché le guerre devono avere senso per questioni più serie, non per futili motivi come un blog. E volevo dire anche a chi crede io mi beva tutti gli SMILE del mondo , che ho imparato da tempo a comprendere se siano sinceri o meno e che ad ogni modo non mi recano nessun fastidio. E non posso fare polemica per ogni cosa. E anche a chi mi psicanalizza...vorrei chiedere se ha deciso di fare tirocinio alle mie spalle... o se si sente frustrato/a per non aver conseguito il titolo di laurea nella citata materia..

Per tutti questi motivi, sono stanca, annoiata, scazzata. E allora mi chiedo se non sia più semplice scrivere solo per me, o ricominciare altrove senza metterci la faccia e poter così lasciarmi andare.

Non sto scrivendo questo post per farmi pregare. E può darsi sia solo un momento passeggero. Ma ho cominciato questa avventura con sincerità e se deve finire finirà da dove ero partita. Ho altre battaglie da combattere e tutto questo mi sembra francamente ridicolo. Persino parlarne. Ma sono fatta così tendo a fuggire dalle oppressioni. E ora mi sento così...e non è la paura del giudizio, me ne strafrego. E'altro.

Anni fa feci un sogno ricorrente. Sognavo di entrare in una casa bellissima, tutta bianca , con pavimenti azzurri in lava vulcanica. Vetrate spalancate sul mare e tende che svolazzavano per la brezza. E provavo un qualcosa che descrivervi è impossibile. Sentivo di essere arrivata in Paradiso. Una sensazione di pace mi avvolgeva tutta e provavo una felicità mai provata in vita mia. Non c'era tempo, spazio, ma solo io. E avvertivo di essere arrivata da dove ero partita. Ero di nuovo nella mia placenta e da li ripartivo.

E in effetti quello fu uno dei miei periodi più sereni e appaganti della mia esistenza.

Questa è invece la mia metafora:

Non cerco il Paradiso, ma la normalità.

8 commenti:

  1. In effetti è assai più facile 'non curarsi di loro' quando si sia messo il proprio viso.
    Per quanto riguarda 'blog diverso da luogo pubblico' concordo con te.
    Dark è saggia ;-)

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  2. Penso che tu possa trovare la normalità olre che nella tua vita anche in questo tuo blog.
    Il mio pensiero è anche un augurio.

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  3. Nicole.
    per quello che possa servire devo dire che le tue analisi, i tuoi ragionamenti li trovo stimolanti, che fanno riflettere...mi piace leggerti e mi dispiacerebbe perderti...mi piance anche quel tocco di sensualità che rifinisce i tuoi post...
    hai temperamento e sono sicuro che saprai proseguire con il tuo stile senza farti condizionare da nessuno...;-)

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  4. scrivi semplicemente se ti va, senza preoccuparti delle pubbliche relazioni.....

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  5. Scrivi per te, non per chi ti legge.
    Un abbraccio, sincero.

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  6. Carissima amica...sono io che ringrazio te...
    dico solo che a volte accade che si da a qualcun'altro in modo inconsapevole, spesso, proprio quando si ha più bisogno di ricevere...
    Sei unica,bella e speciale, mi dispiace solo che questa realtà disturbi chi non lo è per niente.
    Un abbraccio senza fine, oltre pc.

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  7. anche a me piace quel film... è uno dei più belli.... quando arriva alla fine di solito, se è in dvd, si inizia a vederlo daccapo...

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  8. C'è un intervallo di modalità di interazioni, di contenuti nel quale rispettare gli interventi è d'obbligo. La censura è pessima ma appartiene al mondo, in caso di extrema ratio...
    La diarosfera è piena di rusco, come il mondo.
    Gente mediocre e picciola, bloggabbestia, piccole menti ed anime scadenti non mancano.
    Essi trollano petulantemente, provocatoriamente.
    Dopo i primi crucci su come gestire questi atteggiamenti antagonisti che diventano, con sistematica intenzione, via via più ingombranti, si fa un bel respiro e si trasgredisce ai propri limiti.
    Moderazione, pubblicazione differita, rimozione del pattume.
    Da questo punto di vista i troll sono sia un segno che un luogo è diventato importante (i troll abbisognano di un palco per esibirsi) e d'altra parte esercitano la nostra pazienza, la nostra temperenza.
    A volte alcuni commenti impertinenti possono contenere qualcosa di buono, perfino utili provocazioni.

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