martedì 6 marzo 2012

Chi ha la casa fatta di vetro non dovrebbe gettare pietre contro quella degli altri. George Herbert

Viviamo per la maggior parte della vita a farci i cavoli degli altri. Alcuni con vera e costante cattiveria, chi per frustrazione, chi per semplice e bonaria curiosità.
Non ne sono esente nemmeno io.
Le rare volte che entro in una Chiesa per esempio, mi faccio i cavoli degli altri. Guardo il modo di camminare, come sono vestiti , insomma mi distraggo alla grande. Tant'è che preferisco entrare in una Chiesa vuota, se la trovo aperta.
Non credo di essere cattiva , o meglio... non credo di essere una persona cattiva a prescindere , nel senso che non studio a tavolino come fottere il prossimo o parlare male e calunniare , chi non sempre mi aggrada. Al limite mi difendo.
Ma soprattutto non giudico lo stile di vita e le appartenenze sessuali di nessuno, se non invasive verso la mia persona o dei miei simili.
Insomma sono riusciti a rovinare persino il funerale di Lucio Dalla.
Era gay e se era gay,perché non l'ha mai detto apertamente?...
Ma c'era e c'è bisogno di urlare al mondo le proprie tendenze sessuali?
Si sapeva benissimo lo fosse. Viveva la sua sfera sessuale ,senza sentire il bisogno di ostentarla.
L'associazione gay ( non tutti) critica questo atteggiamento.Credono che se alcuni personaggi pubblici ammettesero la propria omesessualità, questo sarebbe di aiuto a chi invece la vive di nascosto.
Io credo che ogni caso sia a se...per cominciare.
Come credo che gli uomini di Chiesa, a parte per il Sacerdote, che ha celebrato la messa del funerale e che era amico di Dalla, abbiano ancora una volta mancato ad un appuntamento importante...
Arrivare al cuore della gente senza false ipocrisie.
La diatriba sul definire amico, anzichè compagno chi è stato vicino a Dalla per tanti anni , ha sollevato un putiferio.
Un termine può fare la differenza e l'ha fatta.
Ed è importantissimo per chi resta a piangere chi si è amato.
Gli si dà un identità ed una appartenenza specifica.
Già per la legge che non riconosce le coppie di fatto, non sei niente, figuriamoci se poi la coppia è omesessuale.
Ma è un disagio soprattutto intimo. Chi non ci passa, non può comprenderle determinate cose. Solo il dolore riconosce altro dolore.
Tutto questo avviene perché c'è sempre chi si scandalizza e rompe le palle al prossimo.
E siccome sono la maggioranza, ecco che si crea un malcostume generale.
Lucio Dalla ormai è sopra le cose e le noie di noi comuni mortali...
Noi restiamo quì...con la presunzione ( anche mia)...che la ragione e la verità siano sempre a senso unico. Ci alziamo ogni mattina nelle nostre case di vetro , cercando di scagliare la pietra più grande, il più lontano possibile da noi. Illudendoci spesso di sentirci poi meglio.







7 commenti:

  1. Come se io presentandomi a qualcuno dicessi: "piacere sono Nicola e sono eterosessuale". Penso che i miei gusti non è che interessino molto al mio interlocutore.

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  2. Una bella e condivisibilissima analisi sulla ipocrisia dei troppi che vanno a rimestare nell'intimo degli altri senza nessun rispetto per posizioni che possono essere diverse, ma in ogni caso sono strettamente personali.
    Ciao

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  3. Credo che il "marcio" sia nella persona, più che nell'appartenenza ad un gruppo.
    Ci sono mariti gentili e mariti padri-padroni; preti che fanno di tutto per la comunità e preti pedofili; l'errore che molti fanno è quello di fare di tutta l'erba un fascio.

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  4. Nicole: ecco come ragiona con piena saggezza una persona intelligente come te.
    A ciascuno di noi non deve proprio fregare che cosa e come è una persona, è un essere umano, punto e basta.

    ps. Anche tu con i libri di Patricia Cornwell. Poichè mi scrivo i titoli dei libri che ho letto per non comprarli di nuovo ti posso dire che me ne sono cibati venti: da "La fabbrica dei corpi" a "Il libro dei morti.

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  5. allora, santaromanachiesa al solito fa come quelle casalinghe che quando puliscono il pianerottolo, non raccolgono l'immondizia con la palettina, ma la mettono sotto lo zerbino...per dire che i divieti alle forme del funerale poteva evitarseli.
    era gay? e allora? è stata la sua vita e ha preteso di non far ficcare il naso a nessuno, l'ha gestita a modo suo; e poi le associazioni gay di che si lamentano? bastano già loro vivi a fare folclore...

    Zu, ma quale casa di vetro, basta un minimo di rispetto verso le diversità degli altri, e tutto si tiene insieme...come ha fatto Lucio.

    eros

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  6. Alcuni non riescono a trovar pace nemmeno dopo morti...

    Un abbraccio cara Zia...

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  7. Ho un amico gay che è fantastico. Lucio era libero di fare e di non dire quello che voleva, come molti altri. Quante cose nascondiamo noi etero, forse peggiori?

    Un bacione e buon mercoledì!

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