Cara Traccia indelebile
Io non sono un'Illuminata, anzi spesso sono una sciroccata.
Il mio modo di scrivere alle volte può dare l'impressione io mi senta il VERBO.
Credimi non è così, scrivo solo con passione e sono sempre pronta a correggere il tiro, cerco di imparare da tutto e tutti...Non appartengo alla schiera di chi: Non cambia mai idea.
Ti prego però, non cadere anche tu nella fatidica domanda: Hai Figli?
No non ne ho e forse non ne avrò mai...e con ciò?
Sono stata e sono unaf iglia però...e parlo come tale.
Premesso che ognuno ha una propria storia e un proprio percorso di vita e nessuno può giudicare nessuno, ancor di più se non ci si conosce personalmente.
Mi scuso se ho dato l'idea di giudicare, ma non modifico in questo caso quanto affermato.
E non è il mio pensiero è anche il pensiero di valenti pschiatri infantili anche.
Non ci si nasconde dietro ai figli...i figli sono sereni se i loro genitori sono sereni e accettano seppur a malincuore determinate separazioni se vissute con civiltà.
Ciò non toglie che sono dell'avviso che lo sfanculamento facile non porta da nessuna parte e che si ha il dovere di salvare sempre il salvabile, ma se questo non basta , meglio una dignitosa e civile separazione, che una continua guerra o peggio una marcata indifferenza.
Ognuno conosce la propria storia e se la porta dietro , spesso con fatica.
Io volevo dire ad Anonimo che le strade da percorrere sono tante e raramente ne basta una. Avrei voluto anche io finire il mio percorso diversamente, ho dovuto scegliere di non mia volontà di percorrere altro.Nessuno di noi in realtà ha risposte certe su nulla...ma il senso era, che non mi arrendo, non mi arrenderò mai di cercare, alle volte sappiamo benissimo quello che può aspettarci o meno da un storia di qualsiasi natura o genere sia...
Ci incaponiamo nel bene e nel male , per mancanza di coraggio , pigrizia o quel che ti pare , finiamo per impantanarci , a me è capitato...ora sono con un piede fuori e l'altro dentro. E se scrivo ,,scrivo per darmi una smossa
P.S.
In risposta al commento:
http://ladonnaconlafinestrasulmare.blogspot.it/2012/06/anonimo-e-riflessioni.html#comment-form
Io non ho figli, non ancora, per lo meno, ma ho molti amici con figli, e ognuno ha una storia da raccontare.
RispondiEliminaC'è chi ne ha avuti 4 per caso, nessuno cercato, e loro due si son sposati perché era giusto così, e mentre lui la ama alla follia, lei soffre di depressione perché ama alla follia quello che voleva far ingelosire andando a letto con l'attuale padre dei suoi 4 figli. Un matrimonio "riparatore" dove l'amore della madre è totale per quei 4 figli, anche se non cercati, ma parte inscindibile di se stessa. E' opinabile, questa scelta, perché per amare i propri figli e dargli la stabilità di un padre e di una madre, non vuol dire annientarsi e costringersi all'infelicità eterna. Si può dare la stabilità di una famiglia ai propri figli e trovando la stabilità anche per sé stessi, cosa che in questo caso non esiste.
C'è chi invece ha fatto insieme un figlio, e poi si è separato, cercando la propria stabilità, catafottendosene di quella del figlio, che ha subito i litigi dei genitori, e assiste alla messa in cattiva luce reciproca dei genitori, che non danno alcuna stabilità al proprio figlio.
C'è chi ha un figlio e da qualche settimana si è sposato perché sentiva la necessità di farlo, per arrivare alla quadratura del cerchio, e ha stabilità per sé stesso e per il bimbo.
C'è chi si è sposato, e dopo ha raggiunto la quadratura del cerchio mettendo al mondo il proprio figlio.
Ognuno ha percorso una strada, durante la quale si è trovato anche a dover cambiare percorso, e questo è il ciclo della vita.
E' la vita stessa che ci pone davanti a dei percorsi, ed è sempre essa che ci lascia la libertà di perseguire il cammino intrapreso o cambiarlo se lo si rende necessario o lo si reputa opportuno.
E sono le esperienze che facciamo durante questi percorsi che ci lasciano le consapevolezze, che cambiano e mutano a seconda delle tappe che si percorrono nelle fasi della vita.
Una mia cara amica, l'altro giorno mi ha detto che il futuro uno se lo costruisce giorno per giorno, ma il destino, quello è scritto.
Credo abbia ragione, noi siamo attori e sceneggiatori della nostra vita, recitiamo un parte, in parte costruita da noi, in parte adattata a ciò che il destino ci ha riservato.
Credo che nessuno debba giuducare l'altro, credo che tutti dobbiamo rispettare l'altro, il suo vissuto, e le scelte che la vita l'ha portato a fare.
Le vicissitudini di Tracce Indelebili le hanno lasciato consapevolezze diverse a seconda dei periodi della vita che ha affrontato, e sono certamente diverse da quelle tue, che a loro volta sono diverse da quelle mie, ma ciò che accomuna queste tre consapevolezze, e le altre dell'intero universo è il rispetto delle une per le altre, senza pretesa di essere migliori o peggiori, ma semplicemente diverse.
Nessuno può capire a fondo l'altro, a meno che non si sia passati dalla medesima esperienza, e forse anche così facendo non è detto, perché poi ogni evento, è un evento a sé, diverso l'uno dall'altro, e si è vicini perché le situazioni si somigliano, e scatta l'empatia.
La chiave di tutto, è una parola a molti sconosciuta, e da troppi dimenticata: RISPETTO.
@Debora
RispondiEliminaNulla da aggiungere al tuo commento...è proprio così.
Eccomi, ti ho risposto anch'io con un post....
RispondiEliminaCome maschietto sia pure vecchietto non dovrei permettermi di intrufolarmi tra i vostri piacevoli e logici post, commenti e risposte ma lo faccio esclusivamente per complimentarmi con voi senza per questo voler sviolinare. Aggiungo soltanto una cosa, forse fuori tema: ho avuto la fortuna di avere un solo figlio - ne avrei voluto di più ma la salute della madre non lo permetteva - che mi adora e che io adoro. Ha 59 anni ed è lui che, per tanti motivi, che mi fa da padre ed io sono diventato man mano suo figlio.
RispondiEliminaps. chiedo scusa ma il mio rimbambimento è sempre più evidente: mio figlio è nato nel 1959 ma di anni, conseguentemente, ne ha 53.
RispondiEliminaPer la precisione.
Io non ho figli e non ne ho mai desiderati, solo per questo vengo già a sufficienza emarginata. Ognuno è per me libero di scegliere la sua strada.
RispondiEliminaBaci
"Non ci si nasconde dietro ai figli...i figli sono sereni se i loro genitori sono sereni e accettano seppur a malincuore determinate separazioni se vissute con civiltà."
RispondiEliminaparole sacrosante.
Io l'ho fatto per anni e poi ho capito che l'unico modo per rispettare davvero i propri figli e se stessi,era proprio quello di dirsi finalmente E' finita,E LASCIARSI.Il trauma c'è,inutile negarlo,per tutti,è giocoforza,ma così almeno si recupera DIGNITA',umanità..si recupera l'amore per se stessi,anche:e scusate se è poco.
Borges scrisse un racconto intitolato: "Il giardino dei sentieri che si biforcano".
RispondiEliminaMetafora della vita, che può essere giardino o deserto, ma è piena di strade e di bivii che tra i fiori, le piante e le spine nascondono il loro percorso.
Forse se potessimo vederne i contorni e la fine, smetteremmo di cercare e ci abbandoneremmo ad un destino già segnato. E non sarebbe vita.
Le scelte spesso sono obbligate, è vero, ma tra l'intricata vegetazione del giardino bisogna farsi largo e tentare strade nuove, per sentirsi vivi nonostante le ferite sulle mani.
Nicole, credo che tu abbia capito chi sono, tu che non ti nascondi tra le piante...