venerdì 7 settembre 2012

Caro amico panico ti scrivo...così mi rilasso un po'.

Ieri notte mi sono svegliata di colpo, come se qualcuno mi avesse sparato un colpo di pistola vicino all'orecchio. 
Mi sono seduta al centro del letto,  e ho cominciato a sudare. La finestra era aperta, l'ario fresca non bastava a darmi la sensazione di giusto benessere. Boccheggiavo, respiravo affannata. Il cuore mi martellava. Ho pensato: Ecco, muoio. 
Mi sono alzata e mi sono avvicinata alla finestra...avevo un'ansia terribile.  Ho aperto la TV e la prima immagine che mi  è balzata è stata una corsia di Ospedale.
Ma vaffanculo ho pensato.
Ho chiuso, mi sono alzata e al buio sono andata in cucina . Mi sono preparata la camomilla, mentre contavo le mattonelle e Ciccio mi guardava.
Devo farcela, devo facela, pensavo...non devo fare vincere la paura.
Ma il panico aumentava.
 Ho pensato di svegliare mia madre...ho spiato e dormiva di sasso, non ho avuto cuore di farlo. Chiamo il 118...e che gli dico? Ho un attacco di panico e vorrei qualcuno che mi tenga la mano?
Mi sarei presa io un vaffanculo come minimo.
Dopo due ore , ho dovuto prendere le gocce , 4 gocce di anti panico, in realtà quattro gocce fanno solo il solletico, ma psicologicamente aiutano. Mi è preso il sonno verso le 5 e mi sono svegliata verso le nove.

Dicono dovrei andare da uno psicanalista o imbottirmi di schifezze.
Si, fare analisi aiuta certamente...ma io non ho nulla da buttare a livello sub o altro. Io so cosa mi scatena tutto questo. 
E siccome sono capo tosta ho deciso che è una battaglia contro me stessa. Devo farcela da sola, da sola mi sono fottuta, da sola me la risolvo...
Non chiedo aiuto a nessuno...chi non ne soffre o ne ha sofferto non capisce che dramma in corso abbia chi ne soffre.
Non ci pensare!...E' la prima cosa che ti viene detta.
Voi riuscite a non pensare?
Conoscete qualcuno che riesca a non pensare?...Beh a pensarci bene forse si, infatti si vedono i risultati in giro.
E poi come al solito, ti ricordano i bambini dell'Africa.
Non frega una cippa a nessuno dei poveri bambini in Africa e se li ricordano quando si tratta di farti sentire una merda.
 
 Io ho cominciato a parlarci invece con le mie paure... Botta e risposta ,colpo su colpo.
 La sto vendendo davvero cara la mia pelle e da sola.
Si siamo tutti soli, soprattutto quando siamo malati...
E ti cazziano se non saluti, se non vai, se non fai... Dicono di comprenderti ma solo a parole.
Cazzo ti offendi se non ti dico ciao ogni volta che ti vedo , o se non faccio una cosa, se stavo bene ,mi sarei comportata diversamente, se non lo faccio evidentemente ho pensieri ad altro...allora non dire che mi consideri.
Io avrò gli attacchi di panico, ma la fuori c'è gente che sta messa peggio di me!
Un mancato ciao o un no, tra l'altro giustificato  gli scatena crisi isteriche o reazioni verbali di una violenza inaudita. Ho notato che la fuori ci sta davvero gente , che se avesse la possibilità di detenere armi , non ci penserebbe due volte a spararti in mezzo agli occhi.
Io almeno combatto una malattia dichiarata...
Attenti!... Voi siete malati gravi e nemmeno lo sapete.
 

 

 
 

9 commenti:

  1. non soffro di attacchi di panico ma ormai a volte di altro e per anni ho voluto lavoraraci sola ma è stato poco il riultato ottenuto. per caso ho incontrato un medico per altri motivi contattato e le cose in generale sono migliorate anche se si possono ripetere certe circostanze che mi fanno ricadere ...le magagne interiori sono sempre tante quando è difficile la serenita' com se stesse...in gni caso pero' sto meglio.
    a volte aiuta avere qualcuno con cui parlare per comprendersi e comprendere.
    notte carissima alla prossima ^_^

    RispondiElimina
  2. la maggior parte della gente non la capisco. pensa? non in maniera produttiva. la gente confonde i verbi, credere e pensare. e le attivita' o il funzionamento, produrre e fissarsi. la gente crede di pensare e invece si fissa. in quanto a quelli fuori e alle armi che non hanno... sei sicura? in fondo un coltellaccio da cucina ce l'hanno tutti. e infine i bambini dell'africa. e non solo dell'africa. forse toccherebbe pensarci. in maniera produttiva.

    RispondiElimina
  3. Chi non ne soffre non potrà mai capire quello che si prova! Io ti capisco perché soffro di crisi d'ansia da 7 anni! L'ansia non si deve combattere, a mio avviso, si deve seguire, ascoltare.. Ma può scomparire! Aiutati con la meditazione, lo sport, scrivi su un taccuino le tue emozioni e canta, canta ogni volta che sembra che il cuore e il cervello ti stiano scoppiando. Lo so, nel momento dell'attacco è più facile a dirsi che a farsi... ma si può vincere! A presto...

    RispondiElimina
  4. Penso sempre che sia meglio avere cicatrici enormi visibili piuttosto che un male oscuro e insidioso come questo che , come sai, conosco bene.
    Io l'ho fatto il percorso medici-psicofarmaci-psicoterapia, ma poi ricomincia.
    Dico spesso che vorrei essere lobotomizzata almeno non potrei pensare, visto che tutti mi dicono di non farlo.
    Il cuore, lo stomaco persino le viscere sembrano vivere di vita propria e s'impossessano della mia volontà. So di cosa parli. Mi dicono" c'è chi sta peggio", ma adesso il peggio è anche mio, e non sapendo cosa fare t'ignorano o si offendono se ti vedono spaesata.
    Se ne hai piacere e voglia ti ho dedicato un premio: lo so che entrambe non siamo esattamente "semplici", ma l'ho fatto con piacere.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  5. Ansia e panico brutte bestie e io ne so qualcosa e...ti capisco, oh come ti capisco.
    Te lo dico se ti può confortare.

    RispondiElimina
  6. Mi hai fatto sorridere, nonostante l'argomento.

    RispondiElimina
  7. a me sono passati da soli, con il tenpo, un po' di pasticchette omeopatiche e papà che mi teneva la mano di notte quando tremavo (avevo 21 anni allora e ancora vivevo con i miei). SOlo quando mi sono passati ho capito quale fu il motivo scatenante e da lì non mi sono più tornati!
    se abitassimo vicine, verrei io a tenerti la mano!
    :*

    RispondiElimina
  8. Ogni tanto passo di qui e... beh, avevo voglia di dirtelo!

    RispondiElimina
  9. Non c'è lotta più aspra che quella con se stessi... Venderai pure cara la pelle, ma l'importante è non dar via le palle...

    RispondiElimina